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Times Square, New York, durante il blackout del 14 agosto 2003. (Chip East, Reuters/Contrasto)
La folla sul ponte di Brooklyn, a New York, durante il blackout, il 14 agosto 2003. (Shannon Stapleton, Reuters/Contrasto)
Luci d’emergenza illuminano l’edificio della borsa di New York, la notte tra il 14 e il 15 agosto 2003. (Peter Morgan, Reuters/Contrasto)
Passeggeri bloccati all’aeroporto LaGuardia di New York, il 15 agosto 2003. (Shannon Stapleton, Reuters/Contrasto)
Toronto, Canada, il 14 agosto 2003. (David Lucas, Reuters/Contrasto)
Pedoni e auto sul ponte di Brooklyn, a New York, cercano di lasciare la città durante il blackout, il 14 agosto 2003. (Ray Stubblebine, Reuters/Contrasto)
Fuori da un albergo a Times Square, New York, la notte tra il 14 e il 15 agosto 2003. (Shannon Stapleton, Reuters/Contrasto)
La fila di auto a un benzinaio di Oxford, in Michigan, il 15 agosto 2003. (Rebecca Cook, Reuters/Contrasto)
Operatori della Croce rossa americana preparano acqua e altri beni da distribuire alle persone colpite dal blackout, New York, 15 agosto 2003. (Jim Bourg, Reuters/Contrasto)
Lo skyline di Manhattan al buio, New York, il 14 agosto 2003. (Ray Stubblebine, Reuters/Contrasto)

Ventiquattr’ore senza elettricità 

Il 14 agosto 2003 si è verificata la più grande interruzione di corrente elettrica nella storia del Nordamerica. Causata da un errore nel sistema d’allarme di un’azienda di fornitura di energia elettrica in Ohio, in poche ore creò una reazione a catena che coinvolse almeno otto stati nel nordest e nel centro degli Stati Uniti, e che riguardò anche la provincia canadese di Ontario. Il blackout cominciò alle 16 (le 22 in Italia) e durò quasi 24 ore. In alcune zone la corrente elettrica non tornò per settimane.

New York, Cleveland e Detroit rimasero senza luce, così come Toronto, in Canada. Situazioni simili si verificarono in New Jersey, Pennsylvania, Connecticut e Massachusetts, e coinvolsero più di cinquanta milioni di persone.

A New York la polizia e i vigili del fuoco intervennero per aiutare chi era rimasto bloccato in metropolitana e negli ascensori. I voli subirono ritardi e cancellazioni, anche se gli aeroporti rimasero aperti. Furono evacuati gli ospedali e gli uffici pubblici.

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