×

Fornisci il consenso ai cookie

Internazionale usa i cookie per mostrare alcuni contenuti esterni e proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso, consulta questa pagina.

Una scuola a Kano, in Nigeria, dove si studia il Corano, 2013. (Marco Gualazzini)
Lago Ciad, 2018. La riduzione delle acque del lago, dovuta alla desertificazione, ha causato la fuga di due milioni di persone. Cinque milioni di persone sono colpite dalla carestia e quasi 500mila bambini rischiano al malnutrizione. (Marco Gualazzini)
La cattedrale cattolica situata tra i distretti di Hamar Weyne e Shangani, nel centro storico di Mogadiscio, Somalia, 2012. (Marco Gualazzini)
Persone in fila per ricevere il cibo a Dadaab, in Kenya, uno dei più grandi campi profughi al mondo, 2016. (Marco Gualazzini)
Un uomo trasporta uno squalo martello per le strade di Mogadiscio, in Somalia, nel 2015. (Marco Gualazzini)
Montagne di Nuba, Kordofan meridionale, 2013, Sud Sudan. Dal 2011, la popolazione della zona è vittima di discriminazione da parte del governo del Sud Sudan. (Marco Gualazzini)
Bol, nella regione del lago del Ciad, 2018. Un gruppo di orfani, sopratutto rifugiati nigeriani, che vive nelle scuole coraniche e durante il giorno chiede l’elemosina in strada. (Marco Gualazzini)
Centinaia di nuove reclute della milizia Ganda Koy prima dell’allenamento in un campo di Mopti, in Mali, 2012. (Marco Gualazzini)
Una scuola elementare di Bosaso, in Somalia, dove i bambini studiano anche il Corano, 2015. (Marco Gualazzini)
Pastori nomadi si accampano vicino a Dar Es-Salam, in Ciad, dopo avere passato la giornata a vendere i bovini al mercato del villaggio, 2018. (Marco Gualazzini)

Storie dall’Africa

“Mi sono avvicinato al fotogiornalismo nella metà degli anni novanta. Erano gli anni del genocidio in Ruanda e i miei fotografi di riferimento, tra cui James Nachtwey e Gilles Peress, stavano raccontando gli effetti di quel conflitto”, racconta Marco Gualazzini.

Il fotoreporter italiano è andato per la prima volta in Africa nel 2009, prima nella Repubblica Democratica del Congo e poi in Etiopia. Successivamente è stato in Somalia, e ancora in Mali, Nigeria e Sud Sudan. Per più di dieci anni, Gualazzini ha documentato guerre, migrazioni e carestie. Nel nuovo reportage, realizzato nel 2018, ha raccontato la crisi umanitaria lungo il bacino del lago Ciad dovuta alla desertificazione.

Il suo lavoro è stato raccolto nel libro Resilient (Contrasto), dedicato ai reportage che Gualazzini ha scattato tra il 2009 e il 2018. Alcune delle foto del volume sono esposte alla galleria Forma Meravigli di Milano, fino al 24 marzo, nella mostra curata da Alessandra Mauro.

pubblicità