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Self-portrait in lamp, Monaco, 1977 Polaroid, Polaroid SX-70. (Robby Müller Estate, Courtesy of Annet Gelink gallery, Amsterdam)
Santa Fe, Messico, durante le riprese di Follia d’amore di Robert Altman, 1985, Polaroid 600. (Robby Müller Estate, Courtesy of Annet Gelink gallery, Amsterdam)
Kensington Motel, Santa Monica, Los Angeles, giugno-luglio 1985, Polaroid 600. (Robby Müller Estate, Courtesy of Annet Gelink gallery, Amsterdam)
Kensington, Santa Monica, Los Angeles, 1985, Polaroid 600. (Robby Müller Estate, Courtesy of Annet Gelink gallery, Amsterdam)
Kensington Motel, Santa Monica, Los Angeles, 1985, Polaroid 600. (Robby Müller Estate, Courtesy of Annet Gelink gallery, Amsterdam)
Hilton 6th Ave, New York, 1986 Polaroid 600. (Robby Müller Estate, Courtesy of Annet Gelink gallery, Amsterdam)
La Palma, settembre-ottobre 1987, Polaroid 600. (Robby Müller Estate, Courtesy of Annet Gelink gallery, Amsterdam)
Austin, Texas, durante le riprese del film Accordi sul palcoscenico di Jerry Schatzberg, 1979, Polaroid SX-70. (Robby Müller Estate, Courtesy of Annet Gelink gallery, Amsterdam)
Hotel Miramare, Sestri Di Levante, 2 giugno 1977, Polaroid SX-70. (Robby Müller Estate, Courtesy of Annet Gelink gallery, Amsterdam)
New Orleans, durate le riprese del film Daunbailò di Jim Jarmush, 1985, Polaroid 600. (Robby Müller Estate, Courtesy of Annet Gelink gallery, Amsterdam)

Il maestro della luce

Conosciuto come “il maestro della luce”, il direttore della fotografia Robby Müller (1940-2018) nel corso della sua carriera ha affiancato e modellato la visione di tanti registi, da Jim Jarmusch a Wim Wenders, a Steve McQueen. Con Wenders ha collaborato per oltre venticinque anni, lavorando a film come Alice nelle città (1973) e Paris, Texas (1984).

All’impegno sui set, Müller ha affiancato quello di fotografo. “Quando andavamo in vacanza portava sempre sette macchine fotografiche, tra cui la Polaroid, che era una delle sue preferite”, spiega la moglie di Müller, Andrea Müller-Schirmer, storica dell’arte e photo editor della rivista olandese Kunstschrift.

In occasione della cinquantesima edizione del festival di fotografia Les rencontres de la photographie d’Arles, in Francia, per la prima volta sarà esposta una selezione di queste polaroid, scattate tra l’inizio degli anni settanta e la fine degli anni novanta.

Per Müller erano come un diario visivo, appunti su quello che succedeva durante una giornata. I soggetti sono i più diversi: dalle camere d’albergo alle auto d’epoca, dai paesaggi degli Stati Uniti agli oggetti, fotografati con precisi tagli di luce. “In queste immagini si percepisce la sensibilità naturale di Müller per la luce. Scattava spesso al tramonto, o nella cosiddetta ‘ora blu’. Guardandole troviamo la stessa poetica e lo stesso linguaggio estetico che creava nei film in cui ha lavorato”, spiegano gli organizzatori della mostra.

Robby Müller: like sunlight coming through the clouds sarà esposta dal 1 al 31 luglio a Place de la République 12, Arles.

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