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Ingegneri spaziali, 1962-2019. (Daniel Rothbart)
Ganzirri, 27 luglio 2018, ore 23:53. Eclissi di luna sullo stretto di Messina. (Francesco Zizola)
Stop al non crederci! (nell’Io/Sé), 2010. (Luca Maria Patella/M. Di Donato)
I due lati della luna, dalla serie Ti amo troppo, 2020. (Natalia Saurin)
Ivan e Kloka nella loro storica e.v.a (attività extraveicolare), 1968-199. Dalla serie Sputnik. (Joan Fontcuberta)
Non ditelo a mia madre. Avvistamento astronave sul pianeta Musa 23 durante il secondo viaggio, 2017. (Sara Munari)
Keitai Girl n.4, 2004. (Noriko Yamaguchi, Mem gallery, Tokyo)
Usaf Spacetrack, 1973-1974. (Jack Sal)
Rotting from the core, 2021 circa. (Tahia Farhin Haque)
Gossamer # 59, 2014. (Yuko Kotaki)

Incontri sulla Luna

Dal 2 al 10 ottobre torna il festival Castelnuovo fotografia, l’appuntamento a Castelnuovo di Porto (in provincia di Roma) arrivato alla sua nona edizione. Quest’anno il tema è il paesaggio futuro: “Vogliamo immaginare possibili scenari: riflettere sul senso che il paesaggio assume nelle forme della rappresentazione contemporanea e la sua relazione con lo spazio e con il tempo”, spiegano gli organizzatori.

Tra le tante mostre esposte, Extramoon è una collettiva che coinvolge dodici fotografi e fotografe dedicata alla Luna, intesa come “territorio parzialmente inesplorato dei sogni e dell’utopia”. Cosmonauti, androidi e cani in missione speciale, a metà strada tra realtà o finzione, sono al centro delle immagini realizzate, tra gli altri, da Joan Fontcuberta, Sara Munari, Daniel Rothbart e Noriko Yamaguchi. Francesco Zizola ha ritratto i raggi lunari sulle acque dello stretto di Messina, mentre Natalia Saurin ricorda le sue due facce accostandola alle dinamiche delle nostre relazioni sentimentali.

Oltre a Extramoon il festival presenta il lavoro del fotografo sloveno Matjaz Krivic sul litio, realizzato tra le miniere della Bolivia e le fabbriche di batterie in Cina. Telefononasa è invece il progetto di Nazario Dal Poz, a cura di Stefania Giorgi, dedicato a un archivio di immagini sullo spazio (vere o postprodotte), pubblicate sui giornali nel corso del novecento.

Il programma del festival prevede anche incontri, letture portfolio, workshop e uno spazio dedicato ai libri fotografici.

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