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Durante la quarantena, molti cittadini di Napoli salgono sulle terrazze dei condomini alla ricerca di uno spazio all’aperto. Un uomo su una terrazza della Vela Gialla di Scampia, utilizzata come set per il film Gomorra. (Daniele Zendroni, Parallelozero)
Medici e infermieri curano un paziente affetto da covid-19 che sta per andare in arresto cardiaco, nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Giovanni XXIII a Bergamo. (Sergio Ramazzotti, Parallelozero)
Dal 17 marzo 2020 è stata avviata, presso il policlinico San Matteo di Pavia, la fase di sperimentazione per la raccolta di plasma iperimmune, donato da pazienti guariti da covid-19 e utilizzato come terapia contro l’infezione. Nella foto, Annalisa Menga, 30 anni, capitano e comandante del nucleo operativo radiomobile dei carabinieri di Pavia. “So che la mia sacca di plasma non risolverà il problema ma avere donato quella piccola goccia, insieme a quelle di altri colleghi, può essere una spinta positiva per il nostro paese”. (Michela Chimenti, Parallelozero)
A sinistra: dettaglio di una scarpa coperta da pellicola trasparente, uno dei rimedi adottati da Chandra, barbiere originario del Bangladesh, per evitare qualsiasi contatto con i clienti del suo negozio a Roma. A destra: Chandra taglia i capelli a un cliente il primo giorno di riapertura di parrucchieri e centri estetici dopo il lockdown. (Simone Raeli, Parallelozero)
Genova. Un medico visita una paziente affetta da covid-19 a bordo della nave da crociera Msc Splendid, convertita in ospedale. (Sergio Ramazzotti, Parallelozero)
Il ghiaccio secco si ottiene espandendo la CO2 liquida a pressione atmosferica. Durante il processo, una parte diventa gas, l’altra metà neve carbonica. La neve di CO2 viene compressa nelle presse idrauliche realizzate dalla Locatelli Meccanica di Subbiano (Arezzo), creando pellet di ghiaccio secco, ideali per abbattere e mantenere la temperatura all’interno dei contenitori utilizzati per il trasporto di farmaci e vaccini. (Carlo Bevilacqua, Parallelozero)
Persone care, familiari, amici (come Serena, fotografa romana), sconosciuti. Proiettati a grandezza naturale, durante una videochiamata, sul divano di casa. Un modo di avvicinare nella distanza e alleviare il senso di solitudine. (Marco Trinchillo, Parallelozero)
Puglia. Mia “zia Lucia”, 92 anni, è conosciuta da tutti con questo nome, nessuno la chiama solo Lucia perché la sua generosità, la sua curiosità e il suo rispetto per il prossimo l’hanno fatta entrare nel cuore di moltissime persone. La quarantena, oltre a isolarla dai suoi affetti, l’ha privata della possibilità di fare la sua passeggiata quotidiana, fondamentale per contrastare l’artrosi. Arrivata l’estate del 2020, nonostante tutte le difficoltà, zia Lucia si è ripresa ciò che le era stato tolto. (Danilo Garcia Di Meo, Parallelozero)

Memorie di una pandemia

Il 9 marzo 2020 l’Italia entrava in lockdown per limitare la diffusione del covid-19. Lockdown è stata una delle tante parole nuove che presto sarebbero diventate comuni nelle nostre conversazioni, come anche quarantena, tampone, variante. La pandemia ci ha costretto a preoccuparci di virus invisibili intorno a noi, a rivedere completamente la fruizione e la condivisione degli spazi sociali. In Italia a causa del covid-19 sono morte circa 145mila persone e sono aumentati i casi di ansia e depressione.

Dal momento in cui tutto è cominciato, i fotogiornalisti dell’agenzia Parallelozero hanno documentato in maniera capillare cosa è successo nel nostro paese e ne è nato il progetto collettivo CoviDiaries, che attraverso storie e approcci diversi restituisce un quadro complesso del nostro presente e forse anche del nostro futuro. “Fin da subito, come Parallelozero, abbiamo sentito l’esigenza di realizzare una sorta di scatola della memoria, da aprire quando tutto questo sarebbe finito”, racconta Sergio Ramazzotti, giornalista, fotografo e cofondatore dell’agenzia, nata a Milano nel 2007.

CoviDiaries si è evoluto in un progetto espositivo, composto da foto e proiezioni accompagnate dai brani dell’album Quarantine scenario dei Casino Royale. La mostra, già esposta a Bergamo e al Salone del libro di Torino, sarà alla Fabbrica del vapore di Milano dal 29 gennaio al 25 febbraio. Inoltre a partire dal 3 febbraio si svolgeranno anche quattro incontri in cui alcuni esperti si confronteranno su temi fondamentali per ripensare la nostra società dopo la pandemia.

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