×

Fornisci il consenso ai cookie

Internazionale usa i cookie per mostrare alcuni contenuti esterni e proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso, consulta questa pagina.

Campo profughi lungo i binari del treno nella zona di Vallejo, a nord della città. Decine di famiglie, molte provenienti dal Venezuela e dall’America Centrale, si sono stabilite qui per ricostruire le proprie vite. Città del Messico, 11 aprile 2025. (Yael Martinez, Magnum photos)
Sophia Torre, dieci anni, gioca lungo i binari del treno nella zona di Vallejo, nella parte nord di Città del Messico, 11 aprile 2025. (Yael Martinez, Magnum photos)
Un treno attraversa il campo profughi nella zona di Vallejo, a nord della città. Città del Messico, 11 aprile 2025. (Yael Martinez, Magnum photos)
Milagros del cielo, dieci anni, aiuta la madre Branni Corianel, 42 anni, nel suo rifugio all’interno del campo migranti allestito fuori dal Senato della Repubblica a Città del Messico, 8 aprile 2025. (Yael Martinez, Magnum photos)
Fela Alfred, 33 anni, sopravvissuta a una violenza. Città del Messico, 10 aprile 2025. (Yael Martinez, Magnum photos)
Yonathan Seijas, 42 anni, posa per un ritratto nel campo migranti allestito fuori dal Senato della Repubblica a Città del Messico, 9 aprile 2025. (Yael Martinez, Magnum photos)
Jenifer Cañas, 35 anni, e Mary Martínez, 19 anni, si sono incontrate nel campo profughi di Città del Messico e da allora si sono prese cura l’una dell’altra. Mary Martínez era stata costretta dal cartello venezuelano Tren de Aragua ad attraversare il confine per entrare negli Stati Uniti e lavorare nel mercato del sesso. Tuttavia, durante il viaggio, ha cambiato idea e ha cercato rifugio a Città del Messico, 9 aprile 2025. (Yael Martinez, Magnum photos)

La vita sospesa dei migranti tra Messico e Stati Uniti

Tra le proposte del festival internazionale di fotografia Cortona on the move, che si tiene ogni anno in Toscana dal 2011 e che quest’anno si interroga su questioni legate alla riconciliazione politica, sociale e personale, c’è un lavoro del fotografo messicano Yael Martínez, dell’agenzia Magnum photos, realizzato in collaborazione con Medici senza frontiere

Il progetto, realizzato ad aprile del 2025, documenta quello che succede lungo la rotta migratoria dal Messico agli Stati Uniti, dove l’organizzazione è impegnata con progetti medico-umanitari.

A causa delle nuove misure imposte dal governo di Washington, volte a limitare il più possibile le vie legali per richiedere asilo, moltissimi migranti sono bloccati in Messico, in una condizione di sospensione dei loro diritti che li espone a violenze, estorsioni illegali e rapimenti.

Ai margini della capitale, nei quartieri di El caballito e Las vías, le persone vivono in campi informali, senza avere accesso ai servizi di base. La loro vita si consuma tra povertà e abusi.

Lì nasce Echoes of uncertain silence. Con Medici senza frontiere lungo la rotta migratoria in Messico, in cui Yael Martínez ha raccolto storie, volti e pensieri delle persone che ha incontrato, proponendo una visione a tratti poetica delle loro esistenze.

La mostra è stata presentata in anteprima a Cortona e andrà avanti fino al 2 novembre 2025.

pubblicità