All’improvviso tutti negli Stati Uniti vogliono andare in bicicletta
All’improvviso tutti negli Stati Uniti vogliono andare in bicicletta
“Mentre la pandemia limita gli spostamenti nelle grandi città statunitensi – soprattutto quelli in metropolitana e in autobus – centinaia di migliaia di americani si stanno spostando verso una forma basica di mobilità: la bicicletta”, scrive il New York Times.
Tra marzo e maggio in tutto il paese le vendite di biciclette e di accessori e le richieste di riparazione sono aumentate di molto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E ora i venditori e i distributori non hanno abbastanza biciclette per soddisfare la domanda, anche perché la catena di distribuzione mondiale si è fermata durante il lockdown.
Molti pensano che la pandemia possa stravolgere in maniera duratura le città e il mondo in cui ci si sposta. Di conseguenza le biciclette potrebbero diventare un mezzo essenziale. Una trasformazione che negli Stati Uniti sarebbe particolarmente radicale e inaspettata, visto che gli abitanti delle città americane, a differenza di molti europei, hanno sempre preferito le automobili alle biciclette. Questi mezzi sono storicamente associati alle vacanze estive e all’adolescenza.
Al momento la città in cui le biciclette sono più diffuse è Portland, dove il 6 per cento delle persone si sposta con questo mezzo. Per fare un confronto, a Copenaghen la percentuale è vicina al 50 per cento.
Le cose stanno già cambiando: ad aprile la città di New York ha annunciato che riserverà temporaneamente 150 chilometri di strade a pedoni e ciclisti, una misura che secondo il comune potrebbe diventare definitiva in futuro. La città di Oakland, in California, ha deciso di chiudere il 10 per cento delle sue strade alle automobili, Seattle circa 35 chilometri.