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I robot fermano la crescita

“Il progresso tecnologico potrebbe essere bloccato dai pochi investimenti e dalla prevalenza di prospettive a breve termine nelle scelte economiche. Alla fine, un maggiore uso dei robot rischia solo di penalizzare l’occupazione”. Lo ha detto Andrew Haldane, il capo economista della Banca d’Inghilterra, scrive il Daily Telegraph.

La nuova rivoluzione industriale annunciata dalle macchine, ha spiegato, “avrà effetti sull’occupazione e sulla disparità di reddito ancora impossibili da prevedere. L’aumento della disuguaglianza, comunque, potrebbe bloccare la crescita, perché porta le famiglie più povere a investire di meno nell’istruzione dei figli”. Mentre le rivoluzioni registrate negli ultimi 250 anni hanno garantito salari più alti e un generale miglioramento del livello di vita, ha aggiunto l’economista, “la combinazione di fattori sociologici che caratterizza l’avvento dei robot potrebbe mettere a rischio i vantaggi della nuova rivoluzione industriale”.

Alla fine, ha concluso Haldane, “potrebbero aver ragione i pessimisti”, cioè gli esperti che prevedono “alti livelli d’indebitamento, disparità di reddito e stagnazione economica e demografica”. Una conclusione, osserva il Daily Telegraph, che ricorda il concetto di “stagnazione secolare” ripreso dall’economista statunitense Larry Summers. Internazionale

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