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Il governo approva i decreti del Jobs act, si estende il congedo parentale

Il consiglio dei ministri ha dato il via libera definitivo a due decreti legislativi, in attuazione del Jobs act, sulla “conciliazione dei tempi di vita e di lavoro” e sulla “disciplina organica dei contratti di lavoro e la revisione della normativa in tema di mansioni”.

Il primo decreto prevede interventi a sostegno della maternità, in particolare per quanto riguarda l’utilizzo del congedo parentale facoltativo, che resta di sei mesi: per usufruire di quello retribuito al 30 per cento si allunga il tempo dagli attuali tre a sei anni di età del bambino; per quello non retribuito il tempo passa dagli attuali otto a dodici anni del bambino. Inoltre si riduce da quindici a cinque giorni il periodo di preavviso al datore di lavoro ed è prevista la possibilità di trasformare il congedo parentale in part time al 50 per cento.

Il decreto sul riordino dei contratti conferma la fine delle collaborazioni a progetto, tranne quelle in corso, fino a esaurimento. Dal 1 gennaio 2016 si applicherà la disciplina del lavoro subordinato ai rapporti di collaborazione, che sono “esclusivamente personali”, “continuativi” e che vedono l’organizzazione diretta del tempo e dei luoghi di lavoro. Riguardo alle mansioni, si prevede che nei casi di ristrutturazione o riorganizzazione l’impresa potrà modificare le mansioni del lavoratore anche sul livello di inquadramento inferiore, senza modificare il trattamento economico, fatta eccezione per quello accessorio. Nasce inoltre il contratto di apprendistato scolastico, sul modello di quello tedesco.

Il consiglio dei ministri, inoltre, ha approvato in via preliminare altri quattro decreti, che riguardano il riordino degli ammortizzatori sociali, l’Agenzia per le ispezioni, le politiche attive e la semplificazione di procedure e adempimenti.

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