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Condannato a quindici anni l’agente che ha ucciso l’attivista egiziana Shaimaa al Sabbagh

Un tribunale egiziano ha condannato a quindici anni di carcere un agente che il 24 gennaio ha sparato all’attivista Shaimaa al Sabbagh, durante una manifestazione al Cairo in memoria delle persone uccise durante la rivoluzione del 2011. L’agente è stato incriminato a marzo per avere compiuto un’azione che “ha portato alla morte” di Shaimaa al Sabbagh, un’accusa meno grave dell’omicidio.

Al Sabbagh, 32 anni, era un’attivista per i diritti dei lavoratori ed esponente del Partito dell’alleanza popolare socialista ad Alessandria. Il 24 gennaio stava partecipando a una marcia pacifica in piazza Tahrir, per portare fiori in memoria delle persone uccise nel 2011 quando è stata colpita da colpi di un’arma da fuoco. La sua morte ha provocato proteste e manifestazioni al Cairo.

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