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Puerto Rico non è in grado di ripagare il debito

Una donna passa davanti a una banca chiusa a San Juan, Puerto Rico, il 29 giugno 2015.

Puerto Rico, una piccola isola dei Caraibi con 3,6 milioni di abitanti, ha un debito di 72 miliardi di dollari e non riuscirà a rimborsare i suoi creditori. In un messaggio trasmesso in tv, il governatore dello stato, Alejandro García Padilla, ha detto che sarà avviata una trattativa con i creditori per negoziare una moratoria per rinviare di diversi anni il pagamento del debito e in questo modo investire nella creazione di posti di lavoro. Il governo formerà una commissione per attuare le riforme e ristrutturare il debito pubblico.

L’assemblea legislativa deve esaminare oggi una finanziaria da 9,8 miliardi di dollari che introduce tagli alla spesa pubblica per 674 milioni di dollari e stanzia 1,5 miliardi per il pagamento del debito. Puerto Rico ha uno status particolare, visto che è uno stato libero associato agli Stati Uniti. La sua economia è in recessione dal 2006 e l’anno scorso il debito ha superato il 100 per cento del pil. La situazione nell’isola, soprannominata anche “la Grecia dei Caraibi” per le similitudini con la crisi in corso ad Atene, resta comunque calma, anche perché i risparmi dei cittadini sono tutelati dall’autorità statunitense che garantisce i depositi bancari (Fdic).

García Padilla ha chiesto alle autorità centrali di dare a Puerto Rico la possibilità di ricorrere alla stessa procedura di insolvenza usata dal comune di Detroit nel luglio del 2013 per proteggersi dai creditori. Detroit aveva un debito di 18 miliardi di euro, un quarto di quello dell’isola caraibica. Non essendo uno stato sovrano, Puerto Rico non può ricorrere a un prestito del Fondo monetario internazionale. Il governatore ha chiesto ai creditori, in gran parte investitori privati statunitensi che partecipano a fondi comuni d’investimento o ai grandi fondi speculativi e hanno comprato il debito di Puerto Rico a tassi d’interesse molto alti, di “condividere i sacrifici” dell’isola.

I debiti di Puerto Rico comprendono anche obbligazioni emesse da enti pubblici che forniscono servizi fondamentali come l’energia elettrica e l’acqua o si occupano della costruzione di strade e di fogne. Puerto Rico deve inoltre 37 miliardi di dollari in pensioni ai lavoratori e agli ex lavoratori.

La maggiore società elettrica dell’isola, la Puerto Rico Electric Power Authority, controllata dal governo, ha un debito di 9 miliardi di euro, che sta ristrutturando. Il tasso di disoccupazione è cresciuto al 14 per cento e c’è stato un aumento della criminalità. Il governo sta discutendo un taglio dell’11 per cento ai servizi Medicare e Medicaid nel 2016, mentre le difficoltà della sanità pubblica sono aggravate dal fatto che ogni anno circa cinquecento medici lasciano l’isola. La crisi ha costretto anche molte scuole alla chiusura. Negli ultimi dieci anni, inoltre, 200mila portoricani sono andati a vivere all’estero.

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