Nel 2014 le catastrofi naturali hanno causato 19 milioni di sfollati
Nel 2014, 19,3 milioni di persone sono state costrette a fuggire dalle loro case a causa di disastri naturali: lo rivela l’ultimo rapporto dell’Internal displacement monitoring centre (Idmc), un centro studi che fa parte del Consiglio norvegese per i rifugiati.
I terremoti e le eruzioni vulcaniche hanno causato lo spostamento forzato di 1,7 milioni di persone, ma la stragrande maggioranza degli esodi è stata causata da catastrofi meteorologiche, soprattutto uragani e inondazioni.
La dimensione di questa mobilità varia da un anno all’altro, ma dal 2008 questi disastri hanno spostato, in media, 22,5 milioni di persone all’anno, l’equivalente di 62mila persone al giorno, principalmente fuggite all’interno del proprio paese. Oggi per una persona la probabilità di essere costretta a spostarsi è il 60 per cento più alta rispetto al 1970 e gli effetti del cambiamento climatico causeranno sempre più eventi estremi che aggraveranno ulteriormente questa tendenza, avverte l’Idmc. Anche perché è in crescita il numero di persone che vivono in zone a rischio.
L’aumento di questi spostamenti può essere spiegato in gran parte proprio dall’aumento della popolazione, dallo sviluppo economico e dall’urbanizzazione nelle zone a rischio, spiega il rapporto, che sottolinea che i paesi in via di sviluppo sono più colpiti. Anche se le regioni più sviluppate non sono risparmiate: in Giappone, il tifone Halong ha causato nell’agosto del 2014 lo sfollamento di 570mila persone.