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Ci vorranno vent’anni perché in Italia l’occupazione torni ai livelli precedenti alla crisi, dice l’Fmi

Il Fondo monetario internazionale considera che la disoccupazione dell’eurozona, che ora supera l’11 per cento, resterà alta ancora per un po’ e quella giovanile si manterrà vicina ai massimi storici nel medio periodo. Un rapporto pubblicato oggi dall’istituto di Washington registra le tendenze dell’economia nei paesi che usano l’euro.

Secondo l’Fmi, l’Italia sta uscendo da tre anni di recessione, ma per tornare ai livelli occupazionali di prima della crisi potrebbe essere necessaria quasi una generazione. “Senza una significativa accelerazione della crescita, ci vorrano quasi 20 anni per riportare il tasso di disoccupazione ai livelli precedenti alla crisi”, si legge nel documento. Per un confronto, alla Spagna serviranno 10 anni e al Portogallo 20.

Il Fondo avanza anche alcune raccomandazioni a Roma, riassumendo le riforme già in vigore (tabella 4. pag. 39). Per tornare a crescere, l’Italia dovrebbe adottare e implementare la riforma dell’amministrazione pubblica; rendere più efficace e veloce la giustizia civile, diminuendo i ricorsi in cassazione; rafforzare il Jobs Act e “decentralizzare la contrattazione salariale per permettere una maggiore flessibilità nei contratti nazionali”; aumentare la concorrenza nei mercati dei prodotti e dei servizi.

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