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Cosa sappiamo dell’aereo precipitato in Sud Sudan

I resti dell’Antonov 12 precipitato in un’isola del Nilo Bianco, vicino all’aeroporto di Juba in Sud Sudan, il 4 novembre 2015. (Charles Lomodong, Afp)

Un aereo cargo di fabbricazione russa è precipitato in Sud Sudan, uccidendo almeno 41 persone. Secondo le prime ricostruzioni l’aereo, un Antonov 12 della società di trasporti locale Allied Services Limited - Juba, è caduto poco dopo il decollo dalla capitale Juba, nell’isola Nabari, sulla riva orientale del Nilo Bianco, a circa 1 chilometro e mezzo dall’aeroporto.

I periti sulla scena citati dal South Sudan Tribune sostengono che, con ogni probabilità si è trattato di un incidente dovuto al sovraccarico o a un guasto tecnico.

Il portavoce del presidente sud sudanese Salva Kiir ha riferito alla Reuters che l’aereo – diretto a Paloich, nella regione dell’Alto Nilo – aveva una ventina di persone a bordo, tra l’equipaggio e i passeggeri. Sarebbe sopravvissuto solo un bambino, già trasferito all’ospedale universitario di Juba.

Le altre vittime si trovavano a terra, nella zona abitata da una comunità di agricoltori e pescatori, anche se il numero esatto delle persone coinvolte non è stato confermato. Tra i morti ci sarebbero sette bambini e una donna.

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