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La protesta di Ai Weiwei

Ai Weiwei ritratto su una spiaggia dell’isola greca di Lesbo. (Rohit Chawla, India Today)

Dall’inizio dell’anno l’artista e attivista cinese Ai Weiwei si trova sull’isola greca di Lesbo per documentare l’arrivo di migliaia di migranti e costruire un memoriale per le vittime delle traversate. Per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale sul dramma dei migranti che muoiono in mare, si è fatto fotografare, sdraiato a pancia in sotto, in riva al mare, nella stessa posizione in cui fu trovato Aylan Kurdi, il bambino siriano morto su una spiaggia turca il 2 settembre 2015.

La foto di Ai Weiwei è stata scattata il 30 gennaio 2016 da un gruppo di giornalisti del settimanale India Today, che ha incontrato l’artista cinese sull’isola greca.

Nelle ultime settimane le politiche sui migranti si sono inasprite in molti paesi europei. Sei stati hanno chiesto di sospendere il trattato di Schengen per due anni. In Germania, dopo i fatti di Colonia, Angela Merkel ha proposto di rendere più severe le norme per concedere il diritto d’asilo ai migranti che hanno commesso dei crimini e di rendere più semplici le espulsioni. Il ministro dell’interno svedese Anders Ygeman il 28 gennaio ha annunciato che potrebbe espellere dal paese tutti i richiedenti asilo a cui è stato negato lo status di rifugiato. E la Danimarca il 26 gennaio ha approvato una legge che prevede la confisca dei beni dei migranti ed è stata criticata dal Consiglio d’Europa e da molte organizzazioni umanitarie. In seguito all’approvazione di questa legge, Ai Weiwei ha cancellato due mostre previste nel paese.

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