×

Fornisci il consenso ai cookie

Internazionale usa i cookie per mostrare alcuni contenuti esterni e proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso, consulta questa pagina.

Fermati due sospetti terroristi a Bruxelles dopo la sparatoria di ieri

Un poliziotto belga su un tetto di Forest, durante la ricerca degli aggressori in fuga, il 15 marzo del 2016. (Yves Herman, Reuters/Contrasto)

Due presunti responsabili della sparatoria di Forest, un municipio vicino Bruxelles, sono stati arrestati dalla polizia, altri due sono in fuga. Non è chiaro se siano legati alla sparatoria. È stato identificato il presunto terrorista ucciso ieri dalle forze di sicurezza impegnate nell’operazione. Lo ha dichiarato la procura di Bruxelles durante una conferenza stampa, il 16 marzo. Ecco cosa sappiamo finora:

  1. Due persone sono ancora in fuga, dopo che alcuni uomini armati hanno aperto il fuoco il 15 marzo durante delle perquisizioni in alcuni appartamenti di Forest, un municipio nella periferia di Bruxelles.
  2. Due persone sono state fermate e interrogate dalla polizia, non è chiaro che ruolo abbiano avuto nella sparatoria, ma sono in corso gli interrogatori.
  3. Uno dei fermati è un uomo, ricoverato ieri sera in un ospedale di Bruxelles con una gamba rotta. L’uomo potrebbe essere legato alla sparatoria, ma non è ancora stato interrogato. La persona che ha accompagnato il ferito in ospedale è fuggita.
  4. Un presunto terrorista è stato ucciso durante la caccia all’uomo avvenuta ieri. Si tratta di Mohamed Belkaid, un algerino di 35 anni che viveva in Belgio senza permesso di soggiorno. Era alla finestra con un’arma ed è stato ucciso da un cecchino della polizia.
  5. È in corso un altra perquisizione a Leeuw-St-Pierre.
  6. Durante le perquisizioni sono stati trovati kalashnikov, una bandiera dello Stato islamico e un libro salafita.
  7. Dall’inizio dell’inchiesta sono state fatte cento perquisizioni e 58 persone sono state interrogate.
  8. Quattro poliziotti sono stati feriti durante il blitz, tra cui un agente francese. All’operazione hanno partecipato anche i poliziotti francesi, perché il raid faceva parte delle operazioni antiterrorismo legate alle inchieste sugli attentati di Parigi del 13 novembre.
  9. Il primo ministro Charles Michel ha convocato un consiglio di sicurezza nazionale alle 14.
pubblicità