La corte costituzionale della Corea del Sud conferma la messa in stato di accusa della presidente Park Geun-hye, scontri e due morti
La corte costituzionale della Corea del Sud conferma la messa in stato di accusa della presidente Park Geun-hye, scontri e due morti. La sentenza della corte ha confermato questa mattina il voto parlamentare del 9 dicembre che richiedeva la destituzione della presidente sudcoreana, coinvolta in uno scandalo che la vede accusata di corruzione, estorsione, abuso di potere e rivelazione di segreti d’ufficio. Dopo la sentenza centinaia di sostenitori di Park hanno cercato di entrare nel sede della corte a Seoul, scavalcando le barricate della polizia. Secondo gli agenti, ci sarebbero due vittime. Le prossime elezioni si terranno entro sessanta giorni.