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Cosa succede intanto nel mondo

Una manifestazione della comunità oromo per la morte del musicista Hachalu Hundessa davanti alla residenza del governatore del Minnesota a St. Paul, Stati Uniti, 30 giugno 2020. (Stephen Maturen, Getty Images)

Cina
Il 1 luglio un uomo che sventolava una bandiera a favore dell’indipendenza di Hong Kong è stato arrestato in base alla nuova legge di Pechino sulla sicurezza nazionale, che punisce gli atti di sovversione, secessione, terrorismo e complicità con forze straniere. La legge, entrata in vigore il 30 giugno, prevede la competenza della giustizia cinese per i crimini più gravi e pene fino all’ergastolo.

Germania
Il 30 giugno la ministra della difesa Annegret Kramp-Karrenbauer ha annunciato lo scioglimento parziale delle forze speciali del Kommando Spezialkräfte (Ksk), dopo che sono emersi legami tra alcuni soldati e gli ambienti dell’estrema destra. Qualche settimana fa la polizia aveva sequestrato una grande quantità di armi ed esplosivi in dotazione al Ksk a casa di un membro dell’unità.

Belgio-Repubblica Democratica del Congo
Il re dei belgi Filippo ha presentato il 30 giugno “le scuse più profonde per le ferite inflitte all’ex Congo belga durante l’epoca coloniale”. Le autorità della Repubblica Democratica del Congo hanno accolto positivamente le parole del re, ma vari leader politici hanno chiesto risarcimenti. Il re ha inviato il messaggio al presidente congolese Félix Tshisekedi in occasione del sessantesimo anniversario dell’indipendenza del paese.

Etiopia
Il 30 giugno almeno dieci persone sono morte e più di 80 sono rimaste ferite durante le manifestazioni di protesta in varie città seguite all’omicidio di un noto musicista di etnia oromo, Hachalu Hundessa. I dimostranti accusano il primo ministro Abiy Ahmed, il primo capo di governo oromo nella storia moderna del paese, di non fare abbastanza per difendere gli interessi della comunità, che negli ultimi decenni si è sentita discriminata.

Sudan
Decine di migliaia di persone hanno partecipato il 30 giugno alle manifestazioni a Khartoum e in altre città del paese per chiedere al governo di transizione, guidato da Abdallah Hamdok, misure urgenti contro la crisi economica. Nel 2019 una rivolta popolare aveva portato alla caduta del regime di Omar al Bashir.

Iran
Il 30 giugno almeno 19 persone sono morte in un’esplosione avvenuta in una clinica alla periferia nord di Teheran. Secondo il portavoce dei pompieri della capitale, Jalal Maleki, l’esplosione sarebbe stata causata da alcune bombole di gas nei sotterranei della clinica.

Venezuela
Il 30 giugno il consiglio nazionale elettorale (Cne) ha annunciato che a dicembre si svolgeranno le elezioni per rinnovare l’assemblea nazionale, l’unica istituzione del paese controllata dall’opposizione. I principali partiti d’opposizione hanno però annunciato il boicottaggio delle elezioni, dopo che nelle settimane scorse il tribunale supremo di giustizia, controllato dal presidente Nicolás Maduro, ha modificato la composizione del Cne, che ha il compito di garantire la regolarità del voto.

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