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Come sarà distribuito il vaccino in Italia

Due infermiere ricevono il vaccino per il covid-19 nell’ospedale di Cremona, il 27 dicembre 2020. (Piero Cruciatti, Reuters/Contrasto)

Il 27 dicembre è cominciata in tutta Europa la somministrazione del vaccino contro il covid-19: in Italia le prime 130 dosi del vaccino sviluppato dalla Pfizer-Biontech sono state distribuite all’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. Successivamente, con l’operazione Eos, le forze armate hanno fatto arrivare in tutte le regioni le prime 9.750 dosi da somministrare nel corso della giornata. Ma la distribuzione vera e propria partirà da lunedì 28 dicembre, con priorità a operatori sanitari, personale e ospiti delle residenze sanitarie per anziani (Rsa). A seguire il vaccino sarà distribuito gratuitamente a tutta la popolazione, a partire dalle categorie più fragili.

Il piano di distribuzione. Le fiale del vaccino sono partite dallo stabilimento Pfizer di Puurs, in Belgio, e sono arrivate in tutti i paesi dell’Unione europea, conservate in celle frigorifere in grado di mantenere una temperatura di -75 gradi. In Italia sono arrivate a Roma e poi sono state distribuite con i mezzi dell’esercito in tutte le regioni italiane. A riceverne il maggior numero è stata la Lombardia, la regione più colpita dalla pandemia con 1.620 dosi arrivate all’ospedale Niguarda di Milano. Le altre regioni che hanno ricevuto più vaccini sono l’Emilia Romagna (975), il Lazio (955), il Piemonte (910) e il Veneto (875), la regione che invece è più in difficoltà nella seconda fase dell’epidemia.

La seconda fase. A fine gennaio partirà la seconda fase del piano vaccinale, secondo quanto annunciato dal governo italiano. Il piano prevede che i vaccini delle altre case farmaceutiche (AstraZeneca, Moderna), che non hanno bisogno delle temperature basse per essere conservati, arrivino all’aeroporto militare di Pratica di Mare, dove saranno stoccati e poi distribuiti in tutte le regioni italiane. Nelle regioni saranno allestiti 21 hub – delle strutture militari – per lo stoccaggio dei vaccini in condizioni di sicurezza. Da qui partiranno per essere consegnati ai siti di somministrazione, sempre con mezzi militari.

Una lunga campagna vaccinale. Da gennaio saranno vaccinate le categorie più a rischio: medici, infermieri, forze dell’ordine, personale delle Rsa, quindi anziani e persone più vulnerabili. Mentre a partire dall’estate tutta la popolazione potrà accedere al vaccino, secondo quanto riferito dal commissario straordinario Domenico Arcuri. La distribuzione del vaccino sarà gratuita, ma non sarà obbligatoria, sempre secondo Arcuri. Si vaccinerà soltanto chi ne farà richiesta. La campagna di vaccinazione durerà almeno 21 mesi, il tempo necessario per l’Italia di ricevere i 202 milioni di dosi acquistate. Le vaccinazioni andranno avanti fino al 2022.

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