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Intanto nel mondo

Gerusalemme, 2 novembre 2022. Benjamin Netanyahu incontra i sostenitori dopo i primi risultati. (Ammar Awad, Reuters/Contrasto)

Penisola coreana
Il 2 novembre la Corea del Nord ha lanciato dieci missili di vario tipo, uno dei quali è caduto vicino alle acque territoriali sudcoreane, causando lo stato d’allerta nell’isola sudcoreana di Ulleungdo e il trasferimento degli abitanti nei rifugi sotterranei. Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha denunciato “un atto d’invasione di fatto” e l’esercito di Seoul ha reagito lanciando tre missili aria-superficie. Poco dopo Pyongyang ha sparato più di cento colpi d’artiglieria verso una zona cuscinetto marittima e ha lanciato altri quattro missili balistici.

Giappone
Il 1 novembre è entrato in vigore nella capitale Tokyo il riconoscimento delle unioni omosessuali. I nuovi certificati permettono alle coppie omosessuali che risiedono o lavorano a Tokyo di accedere più facilmente ad alcuni servizi come l’acquisto di una casa e ad alcune prestazioni sanitarie e sociali.

Israele
Il partito Likud dell’ex primo ministro Benjamin Netanyahu (destra) ha ottenuto la maggioranza relativa dei voti nelle elezioni legislative anticipate del 1 novembre. Secondo le proiezioni, il Likud ha ottenuto tra 30 e 32 seggi, precedendo la formazione centrista Yesh atid del premier uscente Yair Lapid, che ne ha ottenuti tra 22 e 23. Se i risultati saranno confermati, il Likud potrebbe formare una coalizione di governo con i suoi alleati di estrema destra.

Danimarca
Il blocco di sinistra guidato dalla premier socialdemocratica Mette Frederiksen ha vinto di stretta misura le elezioni legislative del 1 novembre. La coalizione composta da cinque partiti di sinistra ha ottenuto 90 seggi sui 179 del parlamento, con una maggioranza di appena un seggio. Negli ultimi tre anni Frederiksen aveva guidato un governo di minoranza.

Brasile
Il 1 novembre, dopo due giorni di silenzio, il presidente uscente Jair Bolsonaro si è impegnato a rispettare la costituzione e ad autorizzare la transizione verso il futuro governo di Luiz Inácio Lula da Silva, che ha vinto il ballottaggio delle presidenziali con il 50,9 per cento dei voti. Bolsonaro non ha però riconosciuto la sconfitta e non si è congratulato con Lula.

Ecuador
Il 1 novembre il presidente Guillermo Lasso ha proclamato lo stato d’emergenza nelle province di Guayas ed Esmeraldas dopo una serie di attacchi contro la polizia condotti da gruppi criminali legati al traffico di droga. Cinque poliziotti erano rimasti uccisi poche ore prima a Guayaquil, il capoluogo della provincia di Guayas.

Stati Uniti
Il tribunale federale di Alexandria, vicino a Washington, ha condannato il 1 novembre la jihadista statunitense Allison Fluke-Ekren, 42 anni, a vent’anni di prigione per “sostegno materiale a un gruppo terroristico”. Fluke-Ekren aveva ammesso di aver diretto un battaglione femminile del gruppo Stato islamico in Siria e di aver addestrato all’uso delle armi più di cento donne e ragazze.

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