Maurizio Galimberti e le altre mostre del weekend
Gilbert Garcin
Galleria del Cembalo, Roma
Fino al 18 giugno 2016
“L’universo di Gilbert Garcin è un mondo costruito con un paio di forbici, del cartone, e un macchina fotografica reflex di seconda mano”. Realizzate in studio, con un’illuminazione semplice, le immagini di Garcin si ispirano alle opere di pittori, illustratori e registi di cinema e teatro tra cui soprattutto Jacques Tati e Eugène Ionesco. La mostra ospita una selezione delle immagini che l’artista ha realizzato negli ultimi vent’anni.
Giuseppe Moccia
Istituto centrale per il catalogo e la documentazione, Roma
Fino al 20 maggio 2016
Roma è il comune agricolo più grande d’Europa, con il 45 per cento del suo territorio destinato all’agricoltura. Ma è anche una realtà piena di contraddizioni. Lo documenta il lavoro di Giuseppe Moccia, che per tre anni ha fotografato la capitale nel tentativo di comprendere il legame attuale tra centro, periferia e campagna. Le sue immagini raccontano un dialogo costante tra la città e i suoi confini, come metafora di una dimensione del vivere che si estende a tutto il territorio nazionale.
Io non odio/Ja ne mrzim. La storia di Zijo
Spazi Bomben, Treviso
Fino al 1 maggio 2016
Zijo Ribić è miracolosamente sopravvissuto alla strage della sua famiglia e di tutti gli abitanti di Skocić, un piccolo villaggio della Bosnia orientale, avvenuta nel luglio 1992. “È il primo rom che ha portato in tribunale la questione del genocidio subìto dal suo popolo durante la guerra in Bosnia Erzegovina”, spiegano i curatori. Il reportage del fotografo Andrea Rizza Goldstein racconta la storia di Zijo attraverso trenta immagini in bianco e nero, scattate tra il 2013 e il 2016.
Uncommon places and acceleratonist aesthetics
Palazzo da Schio, Vicenza
Fino al 15 maggio 2016
La mostra vuole indagare il paesaggio naturale e quello urbano nella dimensione dell’immaginario. E presenta una selezione di fotografi tra cui Luca Campigotto con una selezione dei suoi scenari naturali e le grandi metropoli, la San Pietroburgo di Davide Bramante; e ancora l’inedito lavoro sull’Italia dello spagnolo Álvaro Sánchez-Montañés, una sequenza di opere dell’artista Andrea Galvani, fino a Hiroyuki Masuyama e alla tedesca Juliane Eirich con una selezione delle serie Korea Diary e Itoshima.
Maurizio Galimberti
Palazzetto Eucherio Sanvitale, Parma
Fino al 15 maggio 2016
La mostra presenta una serie inedita di Galimberti intitolata AriDadaKali 2012-2015. Attraverso il corpo, lo studio del nudo femminile e un intreccio di riferimenti e citazioni, da Giacomo Balla ai fotogrammi di Man Ray e Moholy-Nagy, Galimberti lascia spazio alla propria immaginazione. Attraverso il mosaico, la sua tecnica più nota, “l’artista affronta il territorio del nudo come diario intimo, album e narrazione privata di geometrie e di forme del corpo femminile”.
Per segnalare una mostra di fotografia scrivere a: mostre@internazionale.it