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Allarme metano nell’atmosfera

Un’area di Pechino vicino a una centrale a carbone, il 10 dicembre 2015. (Damir Sagolj, Reuters/Contrasto)

A partire dal 2007 la quantità di metano nell’atmosfera ha cominciato ad aumentare dopo un periodo di relativa stabilità. Nel 2014 c’è stata un’ulteriore accelerazione. Secondo Science, il dato preoccupa perché il metano è un gas serra molto potente. Di conseguenza, la sua maggiore concentrazione è un ostacolo al raggiungimento degli obiettivi dell’accordo di Parigi.

Non ci sono certezze sulle cause dell’aumento del metano nell’atmosfera. Potrebbe essere dovuto allo sviluppo dell’agricoltura e dell’allevamento del bestiame. Un’altra possibilità è il maggiore uso in Asia orientale dei combustibili fossili, in particolare del carbone. Altri fattori che potrebbero influire sulla quantità di metano sono la maggiore frequenza degli incendi e la reazione di alcuni ambienti, come le zone umide, all’aumento delle temperature.

Purtroppo i ricercatori non dispongono dei dati relativi a molte regioni, in particolare quelle tropicali. All’equatore c’è solo una stazione che misura il metano nell’atmosfera. Si trova sull’isola dell’Ascensione, nell’oceano Atlantico meridionale, e potrebbe chiudere presto. Secondo il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc), per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi bisognerebbe ridurre la quantità di metano nell’atmosfera del 35 per cento entro il 2050. Se i governi non riusciranno a invertire la rotta, bisognerà contenere ancora di più le emissioni di altri gas, come l’anidride carbonica.

Questo articolo è uscito sul numero 1311 di Internazionale. Compra questo numero|Abbonati

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