×

Fornisci il consenso ai cookie

Internazionale usa i cookie per mostrare alcuni contenuti esterni e proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso, consulta questa pagina.

Le compagnie aeree potrebbero compensare le loro emissioni

Nel cielo di Malta, dicembre 2016. (Darrin Zammit-Lupi, Reuters/Contrasto)

Da un’inchiesta della Bbc emerge che tra le 28 principali compagnie aeree internazionali interpellate dall’emittente, solo meno di metà offre ai clienti la possibilità di compensare le emissioni di anidride carbonica causate dal loro volo. Le compagnie possono infatti inserire nel costo del biglietto una donazione a favore di progetti contro il cambiamento climatico, come investimenti nei pannelli solari o la piantumazione di alberi.

Secondo ClimateCare, un volo di andata e ritorno da Londra a Città del Capo, per un totale di ventimila chilometri, produce 2,7 tonnellate di anidride carbonica, che si possono compensare investendo poco più di venti euro. Queste emissioni per passeggero corrispondono più o meno a quelle prodotte per riscaldare una casa per un anno. Compensare le emissioni di un volo di andata e ritorno da Londra a Malaga, di 3.300 chilometri, costa invece cinque euro.

American Airlines, la più grande compagnia aerea del mondo, non offre la possibilità di compensare le emissioni. Emirates potrebbe farlo a partire dal 2021. Lufthansa offre uno schema di compensazione, usato però da meno dell’1 per cento dei passeggeri. Anche Qantas offre questa possibilità, scelta dal 10 per cento dei passeggeri. Ma l’idea di compensare le emissioni di anidride carbonica causate dai voli aerei è contestata, scrive la Bbc. Secondo alcuni non spinge le persone a modificare i loro comportamenti e a volare di meno. Secondo altri non è chiaro come siano investiti i soldi.

Questo articolo è uscito sul numero 1307 di Internazionale. Compra questo numero|Abbonati

pubblicità