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Poca acqua sulle Ande

Un lago nato dallo scioglimento del ghiacciaio Pastoruri, sulla Cordillera Blanca, Perù, 2013. (Mariana Bazo, Reuters/Contrasto)

Per gli abitanti delle Ande peruviane si prevedono gravi problemi idrici. Dal 1987 la superficie dei ghiacciai peruviani si è ridotta del 25 per cento, scrivono i ricercatori Susan Conlon e Kevin Lane su The Conversation. Lo scioglimento dei ghiacci implica una minore disponibilità di acqua per le oltre 250mila persone che vivono lungo la catena montuosa della Cordillera Blanca (l’acqua dei ghiacciai è usata per irrigare i campi durante la stagione secca, tra maggio e ottobre, quando le piogge sono insufficienti).

Alcuni progetti di razionalizzazione della fornitura idrica, scrivono Conlon e Lane, hanno creato ulteriori problemi, anche se le intenzioni erano buone. La costruzione nel villaggio di Huashao di una moderna rete idrica in pvc, dotata di chiuse, in sostituzione del vecchio canale, ha contribuito all’inaridimento delle sorgenti locali. Le chiuse, inoltre, avrebbero fatto straripare l’acqua nel nuovo canale. E c’è un altro difetto: i nuovi sistemi idrici sono difficili da riparare perché a livello locale mancano le conoscenze e i fondi necessari.

Per risolvere i problemi si sta cercando di conciliare i vecchi sistemi di gestione dell’acqua con le nuove tecnologie. Sulla Cordillera Negra, lungo la costa del Pacifico, non sono presenti ghiacciai e questo ha spinto gli abitanti, già nell’antichità, a costruire dighe e bacini artificiali. Alcune di queste strutture sono ancora funzionanti, nonostante secoli di abbandono. L’obiettivo è adattarle agli attuali sistemi idrici.

Questo articolo è uscito sul numero 1322 di Internazionale. Compra questo numero|Abbonati

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