×

Fornisci il consenso ai cookie

Internazionale usa i cookie per mostrare alcuni contenuti esterni e proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso, consulta questa pagina.

Con le parole degli altri

Hanif Kureishi, settembre 2014. (Leonardo Cendamo, Luz)

Hanif Kureishi sarà al festival di Internazionale a Ferrara il 6 ottobre alle 21 al teatro Nuovo, intervistato da Marino Sinibaldi. Il 7 ottobre sarà al teatro Comunale con Zadie Smith.

Nel cassetto della scrivania che ho usato per decenni c’è un taccuino che inaugurai nel 1964, a dieci anni, e finii di riempire nel 1974. Contiene una lista dei libri che leggevo, anno per anno, quasi tutti presi a prestito da biblioteche della periferia sud di Londra, dove andavo ogni pomeriggio dopo la scuola. Mio figlio maggiore è rimasto impressionato. “A undici anni leggevi 86 libri all’anno”. Ero elettrizzato all’idea di averlo finalmente colpito. Ma poi ha aggiunto: “Immagino non ci fosse molto da fare la sera”.

Aveva ragione. Eppure nel mezzo della noia mortale e dell’irrequietezza di Bromley – una città dormitorio – succedevano molte cose. Molte le ho descritte nel mio primo romanzo, Il Budda delle periferie, un racconto umoristico sul fatto di essere un ragazzo d’origine straniera nel Regno Unito ai tempi del punk.

Non ho mai pensato di essere tagliato per un lavoro normale. Una mattina a scuola, guardando fuori dalla finestra, mi venne in mente che sarei potuto diventare uno scrittore. All’improvviso mi è sembrato che le porte del mondo si spalancassero davanti a me. Per la prima volta avevo un’identità e un futuro.

Tutti gli scrittori sono innanzitutto dei lettori, e io leggevo da cima a fondo i due giornali che ricevevamo a casa, The Guardian e The Daily Express. Sfogliando il taccuino con l’elenco dei libri mi rendo conto che le mie fissazioni di allora – letteratura, politica, sport, filosofia e le passioni che legano una persona all’altra – sono le stesse di oggi. Ero in cerca di una sorta d’ispirazione, perché le parole nascono da altre parole, e gli scrittori da altri scrittori. Le influenze sono fondamentali e, se sei fortunato, un giorno la musa si degnerà di baciarti, spingendoti a correre alla scrivania e a rimanerci inchiodato, mescolando ciò che hai letto con la realtà e creando nuove storie per altri. ©Hanif Kureishi

(Traduzione di Federico Ferrone)

Hanif Kureishi sarà al festival di Internazionale a Ferrara il 6 ottobre alle 21 al teatro Nuovo, intervistato da Marino Sinibaldi. Il 7 ottobre sarà al teatro Comunale con Zadie Smith.

pubblicità