×

Fornisci il consenso ai cookie

Internazionale usa i cookie per mostrare alcuni contenuti esterni e proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso, consulta questa pagina.

Roma, Alessia, 54 anni, lavora in Italia dal 2000 come badante. (Ivan Sarfatti)
Vitaliy, 33 anni, è il figlio di Alessia. È laureato in economia, è al fronte. (Ivan Sarfatti)
Roma, Rosa, 56 anni, lavora in Italia dal 2000 come domestica. (Ivan Sarfatti)
Bogdan, 34 anni, è il figlio di Rosa. Diplomato in telecomunicazioni, è stato costretto a lasciare la caserma dove lavorava in Crimea dopo l’invasione dei separatisti filorussi. (Ivan Sarfatti)
Roma, Nina 34 anni, lavora in Italia dal 2011 come domestica. (Ivan Sarfatti)
Il fratello di Nina, Vassil, 45 anni, laureato in architettura, è al fronte. (Ivan Sarfatti)
Pavia, Dina, 49 anni, lavora in Italia dal 2002 come domestica. (Ivan Sarfatti)
Il figlio di Nina ha 28 anni, è fisioterapista e ora combatte nei servizi segreti dell’esercito ucraino. (Ivan Sarfatti)
La comunità ucraina manifesta, quasi tutte le settimane, la domenica pomeriggio al Pantheon, a Roma. (Ivan Sarfatti)
Un momento della manifestazione davanti al Pantheon. (Ivan Sarfatti)
Roma, in piazza dei Partigiani ogni domenica mattina la comunità ucraina si occupa di spedire ai soldati che stanno combattendo generi alimentari e di sopravvivenza. (Ivan Sarfatti)
La comunità ucraina di Mortara, in provincia di Pavia, si incontra per manifestare solidarietà a chi sta combattendo. (Ivan Sarfatti)

Madri migranti e figli al fronte

Sono almeno 150mila le donne ucraine che vivono in Italia. Lavorano principalmente come collaboratrici domestiche o badanti, ma da più di un anno ogni mattina, come prima cosa, accendono il cellulare per avere notizie da casa.

La guerra in corso nell’est del paese, dove i separatisti filorussi combattono le forze regolari di Kiev, fa aumentare la loro preoccupazione per i mariti, i figli e i fratelli arruolati nell’esercito. Spesso decidono di far sentire la loro voce e scendono nelle piazze dei paesi in cui lavorano per protestare e chiedere la fine della guerra. E intanto continuano a mandare aiuti con i pulmini che, ogni domenica mattina, partono dall’Italia diretti in Ucraina.

Le foto di Ivan Sarfatti sono state scattate tra l’ottobre e il novembre del 2014. Il fotografo ha realizzato anche un video con le interviste alle madri protagoniste del reportage.

pubblicità