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Una delle celle. (Mario Tama, Getty Images)
La polizia penitenziaria pattuglia una parte del carcere. (Mario Tama, Getty Images)
Detenuti in preghiera prima di giocare a una partita di calcio. (Mario Tama, Getty Images)
Un detenuto appena trasferito nella prigione. (Mario Tama, Getty Images)
Un detenuto lavora nel cortile della prigione. (Mario Tama, Getty Images)
Carcerati guardano il cortile dalla loro cella. (Mario Tama, Getty Images)
Due detenute. (Mario Tama, Getty Images)
Guardie carcerarie in un corridoio della prigione durante una pattuglia. (Mario Tama, Getty Images)
Alcuni carcerati nell’area ricreativa. (Mario Tama, Getty Images)
Un carcerato dipinge in una sala della prigione. (Mario Tama, Getty Images)

Una rivoluzione nelle carceri

Con circa 550mila detenuti, il Brasile ha la quarta popolazione carceraria del mondo, dopo Stati Uniti, Russia e Cina.

A causa dell’aumento degli arresti per reati di droga (anche non gravi) e di uno scarso servizio di difesa d’ufficio degli imputati, negli ultimi vent’anni il numero delle persone incarcerate è quadruplicato, causando un grave sovraffollamento degli istituti penitenziari: attualmente servirebbero almeno altri 200mila posti.

Il carcere di Pedrinhas, a São Luis, nello stato di Maranhão, era uno dei penitenziari più pericolosi del paese: solo nel 2013 vi erano avvenuti 62 omicidi. Ma grazie a una diversa distribuzione dei detenuti, a una politica di concessione della libertà condizionale e a nuove misure di sicurezza, dall’ottobre del 2014 non sono avvenuti omicidi.

Le foto sono state scattate il 27 gennaio 2015.

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