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<em>The sapeurs of Bacongo</em>, 2008. (Baudoin Mouanda)
<em>Tsumari story</em>, 2014. (RongRong & inri)
<em>Autoritratto</em>, 2010. (Kimiko Yoshida)
John Coltrane durante la registrazione di <em>Blue train</em>, il 15 settembre 1957. (Francis Wolff, Mosaic Images Llc)
<em>Really good, murder</em>, 2008. (Noh Suntag)
<em>Tsugi no yoru e</em>, 2010. (Yusuke Yamatani, Courtesy of Yuka Tsuruno gallery)
<em>Jessy, Dortmund</em>, 2006. (Oliver Sieber)
Una cerimonia di iniziazione della popolazione dei Selknam, Sudamerica, 1918-1924 circa. (Martin Gusinde, Anthropos institut/Éditions Xavier Barral)
Guerriero giapponese, 1864. (Apollinaire Le Bas, Museo nazionale Guimet di arti asiatiche)
<em>The enchantment of the women of the sea</em>, Giappone, 1954. (Fosco Maraini, 015 MCL - Vieusseux - Alinari)
<em>Mimicry</em>, 2005. (Roger Ballen)
<em>Child of Prypjat</em>, 1991. (Louis Jammes)
<em>Alaska</em>, 1958. (Marc Riboud)

La fotografia invade Kyoto

Kyotographie è un festival internazionale di fotografia che si svolge ogni anno a Kyoto, in Giappone. Le mostre, opera di fotografi di fama mondiale, sono allestite negli spazi della città, tra le architetture tradizionali e gli spazi più contemporanei.

L’obiettivo dell’evento è diffondere la fotografia come forma d’arte, mettendo in contatto la comunità artistica internazionale con il pubblico di qualsiasi età e cultura. Il programma prevede incontri con gli autori, seminari per bambini e per fotografi. Tra gli appuntamenti più importanti della terza edizione, segnaliamo: la mostra Alaska di Marc Riboud; Last samurai, una collezione di immagini inedite che offrono una nuova visione sulla storia dei samurai; la prima mostra personale in Giappone di Roger Ballen, un autore che ha raccontato la povertà e la discriminazione razziale in Sudafrica con uno sguardo unico e personale.

Kyotographie sarà aperta al pubblico fino al 10 maggio 2015.

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