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la crisi politica in burundi

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Su una nave delle Nazioni Unite diretta a un campo profughi a Kagunga, in Tanzania, il 23 maggio. (Jerome Delay, Ap/Ansa)
Un manifestante punta un finto fucile costruito artigianalmente in una strada di Bujumbura, il 27 maggio. (Goran Tomasevic, Reuters/Contrasto)
Profughi burundesi aspettano di salire su una nave per raggiungere il lago Tanganyika, in Tanzania, il 23 maggio. (Jerome Delay, Getty Images)
Una protesta a Bujumbura, il 26 maggio. (Goran Tomasevic, Reuters/Contrasto)
Profughi burundesui su una nave diretta al lago Tanganyika, in Tanzania, il 23 maggio. (Jerome Delay, Ap/Ansa)
Un manifestante alza le mani davanti a un poliziotto durante una protesta a Bujumbura, il 2 giugno. (Goran Tomasevic, Reuters/Contrasto)
L’arrivo di una nave di profughi burundesi a Kagunga, in Tanzania, il 23 maggio. (Jerome Delay, Ap/Ansa)
Una protesta a Bujumbura, il 26 maggio. (Carl De Souza, Afp)
Profughi burundesi su una nave diretta al porto di Kigoma, in Tanzania, il 23 maggio. (Jerome Delay, Ap/Ansa)
Un chiosco dato alle fiamme dai manifestanti che protestano contro il presidente burundese Pierre Nkurunziza, a Bujumbura, il 26 maggio. (Berthier Mugiraneza, Ap/Ansa)

Il Burundi in cerca di un futuro

Da più di due settimane la polizia controlla i quartieri di Bujumbura dove sono più attive le forze dell’opposizione cercando di impedire ogni tentativo di manifestazione antigovernativa.

Gli agenti controllano gli ampi viali al centro della capitale e tutte le barricate sono state smantellate, eppure il 2 giugno sono intervenuti con gas lacrimogeni e colpi di avvertimento per disperdere le nuove proteste, inseguendo i manifestanti fin nei vicoli.

Le proteste vanno avanti dalla fine di aprile, dopo l’annuncio della candidatura di Pierre Nkurunziza a un terzo mandato presidenziale.

Le elezioni legislative e amministrative, già rinviate sotto le pressioni della comunità internazionale, sono teoricamente in programma per il 5 giugno, seguite dalle presidenziali del 26 giugno e da quelle per il senato il 17 luglio.

Più di trenta persone sono state uccise in 38 giorni di proteste e almeno 70mila sono fuggite in Ruanda e Tanzania.

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