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Gli scienziati stanno cercando il modo per proteggere le acque del lago dove si rifugiano numerosi uccelli migratori. (Bonnie Jo Mount, The Washington Post/Getty Images)
Un uomo pesca sulla riva del lago, il 30 aprile 2015. (Gregory Bull, Ap/Ansa)
L’Imperial valley, di cui il lago Salton fa parte, colpita dalla siccità, il 1 maggio 2015. (Gregory Bull, Ap/Ansa)
Crateri di fango vicino al lago, il 18 aprile 2015. (Bonnie Jo Mount, The Washington Post/Getty Images)
Un uomo sulla riva del lago, il 1 maggio 2015. (Gregory Bull, Ap/Ansa)
Una vista sul lago, il 19 aprile 2015. (Bonnie Jo Mount, The Washington Post/Getty Images)
Uno dei tanti edifici abbandonati nella zona che circonda il lago, il 18 aprile 2015. (Bonnie Jo Mount, The Washington Post/Getty Images)
Vapore creato dai crateri di fango sulle rive del lago, il 29 aprile 2015. (Gregory Bull, Ap/Ansa)
Una vista aerea del lago Salton prosciugato, il 1 maggio 2015. (Gregory Bull, Ap/Ansa)

Il lago che non c’è più

Il lago Salton, il più grande della California, è nato nel 1905 in seguito all’esondazione del fiume Colorado causata dalle alluvioni. Lo specchio d’acqua, con una superficie di quasi mille chilometri quadrati, era praticamente un mare interno.

Circondato dalla pianura agricola dell’Imperial valley, nel mezzo del deserto della California, fino agli anni settanta è stato una delle principali attrazioni turistiche locali, rivaleggiando con Palm Springs e lo Yosemite national park e attirando sulle sue coste celebrità dello spettacolo come Frank Sinatra, Bing Crosby, i Beach Boys, Jerry Lewis e i fratelli Marx.

Dagli anni sessanta comincia il suo declino e la siccità di questi mesi ha dato il colpo finale: si calcola che dal 2005 siano emersi 47 chilometri quadrati di fondale e che entro il 2030 ne emergeranno altri 250 chilometri.

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