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Bis rue de Douai, il 19 maggio 2013. (Gail Albert-Halaban, Courtesy Edwynn Houk gallery)
Quai Anatole, il 26 settembre 2013. (Gail Albert-Halaban, Courtesy Edwynn Houk gallery)
Rue de La Motte Picquet, il 16 maggio 2013. (Gail Albert-Halaban, Courtesy Edwynn Houk gallery)
Rue du Faubourg St. Denis, il 17 maggio 2013. (Gail Albert-Halaban, Courtesy Edwynn Houk gallery)
Villa Juge, il 12 maggio 2013. (Gail Albert-Halaban, Courtesy Edwynn Houk gallery)
14 rue François, il 14 novembre 2013. (Gail Albert-Halaban, Courtesy Edwynn Houk gallery)
Rue de Temple, il 17 marzo 2013. (Gail Albert-Halaban, Courtesy Edwynn Houk gallery)
Rue de Guesclin, il 31 ottobre 2012. (Gail Albert-Halaban, Courtesy Edwynn Houk gallery)
Rue de la Cersaie, il 3 novembre 2012. (Gail Albert-Halaban, Courtesy Edwynn Houk gallery)
Rue St. Bernard, l’11 maggio 2013. (Gail Albert-Halaban, Courtesy Edwynn Houk gallery)

Una finestra su Parigi

Vis à vis è il nuovo lavoro della fotografa statunitense Gail Albert-Halaban (1970) che esplora il principale paradosso della vita in una grande città: anche se lavoriamo e viviamo a stretto contatto, siamo tutti disconnessi l’uno dall’altro.

Il progetto è ambientato a Parigi e nonostante sembri un esercizio di voyeurismo, i soggetti sono a conoscenza della presenza della fotografa e anzi, partecipano attivamente mettendo in scena delle situazioni, come se fossero sul set di un film. Albert-Halaban ricrea dei momenti domestici, come la festa di compleanno di un bambino o un uomo che legge in salotto. Le storie che ci racconta Vis à vis appartengono a tutti perché sono ordinarie e familiari, lasciando allo spettatore la possibilità di pensare a infiniti sviluppi e finali.

Non è la prima volta che Gail Albert-Halaban sviluppa un’idea del genere: in Out my window, cominciato nel 2007, osserva ed esplora le vite, l’isolamento e lo straniamento dei newyorchesi.

Vis à vis è ora in mostra nella galleria Edwynn Houk di New York e rimarrà aperta fino al 10 luglio 2015.

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