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Un ragazzo siriano dorme nel cortile davanti alla stazione di Belgrado. (Giulio Piscitelli)
Una famiglia di migranti siriani sull’autostrada verso il confine con l’Ungheria vicino al villaggio serbo di Martonoš. (Giulio Piscitelli)
Migranti afgani e pachistani alla stazione di Belgrado, in Serbia, in attesa di un treno per Subotica, al confine con la Serbia. (Giulio Piscitelli)
Migranti afgani e pachistani su un treno partito da Belgrado e diretto a Subotica, in Serbia. A Subotica si fermano molti migranti prima di provare ad attraversare la frontiera per raggiungere l’Ungheria. (Giulio Piscitelli)
Migranti afgani e pachistani alla stazione di Belgrado, in Serbia. (Giulio Piscitelli)
Un gruppo di migranti siriani cerca di raggiungere il confine con l’Ungheria vicino al villaggio serbo di Martonoš. (Giulio Piscitelli)
Un gruppo di migranti siriani cerca di raggiungere il confine con l’Ungheria vicino al villaggio serbo di Martonoš. (Giulio Piscitelli)
Una famiglia di migranti siriani vicino all’autostrada verso il confine con l’Ungheria vicino al villaggio serbo di Martonoš. (Giulio Piscitelli)
Un migrante afgano a Subotica, nel nord della Serbia, dove insieme ad altri migranti ha trovato rifugio in una fabbrica abbandonata. (Giulio Piscitelli)
Migranti accampati a Subotica, nel nord della Serbia. (Giulio Piscitelli)

La rotta dei Balcani

I paesi balcanici sono diventati un percorso molto battuto da profughi e migranti diretti in Europa.

Secondo Amnesty international, dal 2010 il numero di persone fermate mentre attraversavano la frontiera tra Serbia e Ungheria è aumentato di oltre il 2.500 per cento, passando da 2.370 a 60.602.

Il percorso dei rifugiati e migranti via mare dalla Turchia alla Grecia e poi via terra attraverso la Macedonia, la Serbia e l’Ungheria fa meno vittime di quello del Mediterraneo, ma è comunque pericoloso. Migranti, profughi e richiedenti asilo hanno riferito di aver subìto molte violenze da parte della polizia serba, al confine con l’Ungheria, ma anche al confine macedone dove la polizia di frontiera locale è accusata spesso di violenze e rapine a discapito dei migranti.

Nel 2014, solo dieci richiedenti asilo hanno ricevuto lo status di rifugiato in Macedonia, e solo a una persona è stato concesso l’asilo in Serbia. La maggior parte dei migranti e richiedenti asilo continua quindi il viaggio in Ungheria, che nel 2014 ha concesso asilo a 240 persone.

Dei circa 21mila rifugiati e migranti che hanno percorso la rotta dei Balcani occidentali nel 2014, più della metà proviene dalla Siria. Il resto arriva da Afghanistan, Egitto, Eritrea, Iraq, Nigeria, Somalia, Sudan e Tunisia.

Il 14 luglio 2015 è cominciata la costruzione di una recinzione al confine tra Ungheria e Serbia per impedire a profughi, richiedenti asilo e migranti di attraversare la frontiera.

Le immagini di Giulio Piscitelli sono state scattate tra l’11 e il 14 luglio 2015 al confine tra Serbia e Ungheria, nei pressi della cittadina di Kandija.

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