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Fiume Ölfusá n. 1, Islanda, 2012. (Edward Burtynsky, Courtesy Admira - Milano)
Delta del fiume Colorado n. 2, San Felipe, Baja California, Messico, 2011. (Edward Burtynsky, Courtesy Admira - Milano)
Diga di Xiaolangdi n. 1, fiume Huang He, provincia di Henan, Cina, 2011. (Edward Burtynsky, Courtesy Admira - Milano)
Centrale geotermica di Cerro Prieto, Baja California, Messico, 2012. (Edward Burtynsky, Courtesy Admira - Milano)
Diga di Xiaolangdi n. 3, fiume Huang He, provincia di Henan, Cina, 2011. (Edward Burtynsky, Courtesy Admira - Milano)
Fuoriuscita di petrolio n. 2, Discover Enterprise, Golfo del Messico, Stati Uniti 2012. (Edward Burtynsky, Courtesy Admira - Milano)
Riserva indiana Salt River Pima , Scottsdale, Arizona, Stati Uniti 2011. (Edward Burtynsky, Courtesy Admira - Milano)
Pozzo a gradini n. 2, Panna Meena, Amber, Rajasthan, India, 2010. (Edward Burtynsky, Courtesy Admira - Milano)
Saline n. 3, Cadice, Spagna, 2013. (Edward Burtynsky, Courtesy Admira - Milano)
Irrigazione a pivot n. 8, High Plains, Texas, Stati Uniti, 2012. (Edward Burtynsky, Courtesy Admira - Milano)

Le forme dell’acqua

Le risorse naturali e il loro sfruttamento da parte dell’uomo sono i temi al centro del lavoro del fotografo canadese Edward Burtynsky (1955) che, attraverso lunghi viaggi racconta realtà che indagano il futuro del genere umano.

Dopo la serie sul petrolio, negli ultimi anni Burtynsky si è dedicato allo studio della risorsa primaria per eccellenza, l’acqua. Per realizzare Acqua shock ha fatto uso di droni, elicotteri e altre strutture per scattare foto dall’alto. Il palazzo della Ragione di Milano presenta il progetto con una mostra, curata da Enrica Viganò, che analizza tutti gli aspetti connessi all’origine e all’utilizzo dell’acqua. Insieme alle foto verrà proiettato anche il documentario Where I stand dove l’autore svela le tecniche che ha esplorato per realizzare le immagini.

Acqua shock sarà in mostra dal 3 settembre al 1 novembre 2015.

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