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Wadhah Hamada, 22 anni, con il figlio Ra’fat nato da dieci giorni, l’11 agosto 2015. (Muhammed Muheisen, Ap/Ansa)
Taleea Farhan, 33 anni, con il figlio Belal di due mesi e mezzo, il 14 agosto 2015. (Muhammed Muheisen, Ap/Ansa)
Huda Alsayil, 20 anni, con il figlio Mezwid nato da sette giorni, il 1 agosto 2015. (Muhammed Muheisen, Ap/Ansa)
Feedah Ali, 18 anni, con la figlia Khadija nata da due giorni, il 16 agosto 2015. (Muhammed Muheisen, Ap/Ansa)
Wazeera Elaiwi, 29 anni, con il figlio Mohammed di due mesi, l’11 agosto 2015. (Muhammed Muheisen, Ap/Ansa)
Mahdiya Alkhalid, 36 anni, con la figlia Mariam di 4 mesi e mezzo, il 13 agosto 2015. (Muhammed Muheisen, Ap/Ansa)
Khalida Moussa, 28 anni, con il figlio Abdulelah di cinque settimane, il 14 agosto 2015. (Muhammed Muheisen, Ap/Ansa)
Mona Hussein, 33 anni, con la figlia Zahra nata da trenta giorni, il 4 agosto. (Muhammed Muheisen, Ap/Ansa)

Nascere in un campo profughi

Sono quasi mezzo milione i siriani che hanno chiesto asilo politico in Europa. Ma la guerra civile scoppiata in Siria quattro anni fa ha causato almeno quattro milioni di profughi, di cui quasi due milioni sono fuggiti in Turchia, più di un milione in Libano e 630mila in Giordania.

Qui, la maggior parte dei profughi vive in accampamenti non organizzati, e solo il 20 per cento circa è stata accolta nei centri dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati. A marzo il fotografo dell’Associated Press Muhammed Muheisen ha incontrato alcune donne incinte che vivono negli accampamenti vicino a Mafraq, al confine tra Siria e Giordania. Ad agosto è tornato a trovarle dopo il parto.

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