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Un gruppo di richiedenti asilo sulla spiaggia di Ranum, nel nord dello Jutland. (Romina Vinci)
Salina è eritrea. È arrivata in Danimarca con un braccio rotto. Nella traversata del deserto del Sahara, mentre dal Sudan cercava di raggiungere Tripoli, il pickup su cui viaggiava con altre cinquanta persone si è ribaltato: ci sono stati dieci morti. (Romina Vinci)
L’ingresso della scuola vicino a Ranum, dove i richiedenti asilo sono obbligati ad andare per frequentare le lezioni di danese se vogliono avere diritto al contributo statale. (Romina Vinci)
Hardi, a sinistra, ha 30 anni, è curdo e viene dall’Iraq. Dieci anni fa è scappato in Europa. È andato in Svezia, poi in Finlandia e in Gran Bretagna, ma la sua domanda d’asilo non è mai stata accolta. Racconta che non può tornare nel suo paese, altrimenti sarà ucciso. A destra, Dizay parla al telefono con i familiari in Kurdistan. (Romina Vinci)
Najwa è un insegnante di arabo e in Siria ha lavorato anche per le Nazioni Unite. È preoccupata per suo figlio Ezzat: “Adesso lui vive in Germania, e noi stiamo aspettando il responso della nostra pratica. Se verremo dichiarati rifugiati lui potrà venire in Danimarca, perché si tratta di ricongiungimento familiare, altrimenti non sappiamo cosa fare”. (Romina Vinci)
Bambini siriani giocano nel centro per richiedenti asilo di Ranum. (Romina Vinci)
Yara, 25 anni, viene dall’Egitto e dopo un anno ha ottenuto lo status di rifugiato. Alle sei di mattina saluta i suoi amici Jamil e Ali, prima di salire sul pullman che da Ranum la porterà a Copenaghen. “Non dimenticherò mai i miei amici di qui – ha detto – ma adesso è il momento di tornare a vivere di nuovo”. (Romina Vinci)
Mohammed, 19 anni, viene dal Sudan. È un anno che è arrivato a Ranum, e aspetta di sapere l’esito della sua pratica. Vive con altri quattro ragazzi sudanesi. (Romina Vinci)
La moschea del centro. A Ranum ci sono anche cattolici, cristiani pentacostali, un induista e due buddisti. (Romina Vinci)
“Quando guardo il mare nella mia mente riaffiorano sempre i drammatici momenti nel Mediterraneo”. Daniel, 41 anni, viene dall’Eritrea. (Romina Vinci)

Passaggio in Danimarca

A Ranum, un piccolo paesino di meno di mille abitanti nel nord dello Jutland, in Danimarca, in un centro per richiedenti asilo 400 persone aspettano di sapere se possono avere lo status di rifugiati. Per la risposta ci possono volere dai tre mesi ad alcuni anni.

La fotografa Romina Vinci ha passato un mese nel centro, parlando soprattutto con ragazzi eritrei, sudanesi e somali, condividendo la loro quotidianità e lo stato di incertezza che li accompagna, facendosi raccontare il passaggio nel Sahara, l’attesa a Tripoli per imbarcarsi, il viaggio sulle barche fatiscenti per attraversare il Mediterraneo.

Le foto sono state scattate tra il 23 marzo e il 2 aprile 2015.

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