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Un cartellone per la visita del papa, con scritto “Juárez è amore, siamo pronti”, a Ciudad Juárez. (Dario Lopez-Mills, Ap/Ansa)
Monserrat Muñoz in un centro per migranti a Ciudad Juárez. Muñoz è stato espulso dagli Stati Uniti dopo avere attraversato per giorni il deserto. Spera che il papa parli a favore dei migranti che cercano di entrare negli Stati Uniti. (Dario Lopez-Mills, Ap/Ansa)
Un detenuto lavora alla costruzione della cappella all’intero del carcere di Ciudad Juárez. Papa Francesco visiterà la prigione durante il viaggio in Messico. (Dario Lopez-Mills, Ap/Ansa)
Detenuti lavorano alla costruzione della chiesa all’intero del carcere di Ciudad Juárez. (Dario Lopez-Mills, Ap/Ansa)
Antonia Hinojosa protesta davanti all’impianto della Eaton Industries per chiedere salari più alti e più ferie per gli operai, a Ciudad Juárez. Secondo Hinojosa, bisogna migliorare le condizioni dei lavoratori per combattere la violenza delle bande criminali. (Dario Lopez-Mills, Ap/Ansa)
Croci rosa in un parco di Ciudad Juárez, per ricordare otto donne uccise e ritrovate in un campo di cotone nel 2001. (Dario Lopez-Mills, Ap/Ansa)
Un detenuto nella biblioteca del carcere di Ciudad Juárez. (Dario Lopez-Mills, Ap/Ansa)
I braccialetti usati nei centri di detenzione per migranti sono raccolti in un campo per migranti di Ciudad Juárez. (Dario Lopez-Mills, Ap/Ansa)

Oltre il muro di Ciudad Juárez

È cominciato all’alba del 12 febbraio il viaggio in Messico di papa Francesco, che farà una tappa a Cuba per incontrare il patriarca di Mosca.

Durante il suo soggiorno messicano, che si concluderà il 17 febbraio, andrà a Ciudad Juárez, dove celebrerà una messa lungo la barriera che segna il confine con gli Stati Uniti e visiterà il penitenziario Centro de readaptación social (Cereso) 3. Il carcere ospita almeno tremila detenuti e un tempo era il simbolo del potere delle bande criminali, che dettavano le regole carcerarie, anche la chiusura e l’apertura delle celle, e continuavano a controllare il traffico di droga. Il direttore, Jorge Bissuet Galarza, racconta che addirittura non si poteva entrare nel penitenziario senza chiedere il loro permesso. Questo fino al 2010, quando le cose sono cambiate ed è tornata a regnare la calma, tanto da consentire la visita del papa.

Oggi i detenuti preparano l’accoglienza a Francesco costruendo una cappella nel cortile del carcere.

Le foto sono state scattate a Ciudad Juárez il 17 gennaio 2016, dal fotografo dell’Ap Dario Lopez-Mills.

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