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Milano, Novembre 2011. Gioia in attesa della visita della dottoressa Bassotti presso la Fondazione Policlinico Mangiagalli. (Ilaria Di Biagio)
Firenze, Novembre 2011. Ivan, il compagno di Gioia, le fa un massaggio per alleviare i dolori dovuti dalla scoliosi. (Ilaria Di Biagio)
Brenna, Siena, Agosto 2014. Gioia si rinfresca la testa nel torrente Brenna. (Ilaria Di Biagio)
Bolzano, Agosto 1997. Gioia all’ospedale di Bolzano: aveva 12 anni quando le si è bloccata l’arteria mesenterica superiore. È stata per errore operata di appendicite. Solo due mesi dopo, a causa di un’altra trombosi, è stata fatta la corretta diagnosi. (Ilaria Di Biagio)
Firenze, Dicembre 2011. Una delle caratteristiche più evidenti dell’Ehlers Danlos è l’iperelasticità della pelle e delle giunture. (Ilaria Di Biagio)
Impruneta, Firenze, Novembre 2011. Un fiore di taràssaco a casa di Gioia. (Ilaria Di Biagio)
Firenze, Novembre 2011. Gioia in piscina. Deve fare molta attività fisica in modo da avere una buona muscolatura che aiuti a contrastare l’iperelasticità della pelle. (Ilaria Di Biagio)
Carezza, Bolzano, Novembre 2011. La prima neve d’autunno. (Ilaria Di Biagio)
Carezza, Bolzano, 1986. Foto di famiglia. Gioia a 6 mesi con i genitori e la sorella Ilaria. Quando è nata, prematura, pesava appena 1300 grammi. (Ilaria Di Biagio)
Impruneta, Firenze, Ottobre 2011. Casa di Gioia. Reti usate per la raccolta delle olive sono appese agli alberi in attesa di asciugarsi prima di essere riposte per l’anno successivo. (Ilaria Di Biagio)

In un corpo fragile

Il 29 febbraio è la giornata mondiale delle malattie rare, un termine che indica tra le seimila e le settemila patologie che, secondo la definizione accettata dall’Unione europea, presentano una prevalenza inferiore a cinque casi ogni diecimila persone. In Italia, queste malattie colpiscono 600mila persone.

La fotografa Ilaria Di Biagio ha realizzato il progetto Fragile insieme alla sorella Gioia, che oggi ha trent’anni. Il progetto di raccolta delle immagini è cominciato nel 2011, nove anni dopo che a Gioia era stata diagnosticata la sindrome di Ehlers Danlos. La sindrome Ehlers Danlos è una malattia rara che provoca l’iperelasticità cutanea e la fragilità dei vasi e degli organi interni; nel caso di Gioia la malattia colpisce soprattutto la pelle, che diventa fragile, tendente a rompersi e difficile da cicatrizzare.

I dottori che la curano puntano sui progressi della genetica, che potrebbe aiutare a correggere l’errore dei geni responsabili di questo disordine genetico. Intanto Gioia continua a curarsi ed è stata proprio lei a proporre alla sorella fotografa un lavoro sulla sua esperienza nella malattia: “Ci sono persone che si fanno i tatuaggi per stamparsi sul corpo un ricordo, e io ho la fortuna di portare con me la mia storia, un tatuaggio unico!”.

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