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Peter Howden nel cinema Rio a Londra. (Richard Nicholson)
Alexa Raisbeck e Peter Bell nel British film institute a Londra. (Richard Nicholson)
Sam Bishop nel cinema The Electric a Birmingham. (Richard Nicholson)
Umit Mesut nel negozio Umit and Son a Londra, specializzato in pellicole 8mm e 16mm. (Richard Nicholson)
Phil Fawke nel cinema Odeon a Birmingham. (Richard Nicholson)
Ewen MacLeod nel museo Arnolfini a Bristol. (Richard Nicholson)
Peter Bell e Alexa Raisbeck nel British film institute a Londra. (Richard Nicholson)
Amanda Ireland nel cinema Prince Charles a Londra. (Richard Nicholson)

Luci accese in cabina di proiezione

Il fotografo londinese Richard Nicholson ha intrapreso un viaggio nel Regno Unito alla scoperta di un mestiere che negli ultimi anni ha subìto una grande trasformazione a causa del passaggio dalla pellicola al digitale: il mestiere di proiezionista.

Da sempre interessato alle transizioni tecnologiche, per The projectionists Nicholson è riuscito a entrare nelle cabine di proiezione di piccoli e grandi cinema britannici, come l’Electric, la più antica sala del paese ancora funzionante. “La sfida più grande con i proiezionisti è che lavorano nella quasi totale oscurità”, racconta il fotografo, “per questo ho dovuto aumentare l’intensità delle luci per fare emergere i dettagli della cabina di proiezione”.

Il progetto fa parte di una ricerca più ampia dell’università di Warwick e ora è in mostra al Flatpack film festival di Birmingham fino al 24 aprile 2016.

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