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Losing ground to manmade disaster, Chennai, India, 2015. Chennai è la più grande metropoli dell’India meridionale. I rifiuti tossici delle fabbriche inquinano il mare causando la morte della flora marina che protegge le coste dall’erosione, lasciandole senza protezione in caso di mareggiate e tempeste. La foto ha vinto il premio Atkins per l’ambiente. (SL Shanth Kumar)
Bird’s eye view, Chicago, Stati Uniti, 2015. I falchi pellegrini sono stati sterminati in Illinois negli anni sessanta, ma a partire degli anni ottanta è cominciato un programma per reintrodurli. Nel 2015 Luke Massey ha osservato una coppia di falchi pellegrini che avevano scelto il balcone di un condominio di Chicago per allevare i loro quattro cuccioli. La foto ha vinto il premio giovani. (Luke Massey)
Salvagenti e i resti dei gommoni sull’isola greca di Lesbo, novembre 2015, usati dai migranti per raggiungere la Grecia dalla Turchia. La foto ha vinto il premio Ciwem per il cambiamento climatico. (Sandra Hoyn)
Incendio nel bosco, Banff, Canada, 2015. “Era un giorno particolarmente caldo nel sud dell’Alberta”, racconta Sara Lindström, “quando ho visto queste enormi nuvole di fumo. Le fiamme bruciavano i terreni secchi e io ero completamente ipnotizzata, nella paura e nello stupore”. La foto ha vinto il premio fotografo d’ambiente dell’anno. (Sara Lindström)
Sabbia, Iran, 2015. “Il lago Urmia può essere considerato un simbolo di quello che presto accadrà in Iran”, afferma il fotografo Pedram Yazdani. Il più grande lago salato del Medio Oriente ora contiene solo il 10 per cento della quantità di acqua che aveva in origine. Le cause sono riconducibili ai cambiamenti climatici e alla costruzione di pozzi e dighe. La foto ha vinto il premio della commissione forestale inglese. (Pedram Yazdani)
Slamet il sopravvissuto, Kalimantan Centrale, Indonesia, 2015, foto finalista. Slamet è un costruttore che lavora a Palangka Raya. Ha dovuto interrompere tutti i lavori in corso per i roghi accesi per dissodare il terreno delle piantagioni. Gli incendi hanno causato per mesi un nube tossica che ha inquinato tutta la regione. (Björn Vaughn)
Le alluvioni del boxing day, Hebden Bridge, Yorkshire, Regno Unito, 2015, foto finalista. Durante il boxing day (il 26 dicembre) lo Yorkshire occidentale è stato colpito da un’alluvione. (Steve Morgan)
Ritratti solari, India, 2015, foto finalista. Nello stato indiano di Odisha, i contadini catturano i pesci aiutandosi con cestini a forma di cono e lampade alimentate a energia solare. Circa un miliardo di persone nel mondo vivono senza avere accesso alla rete elettrica, e un quarto di loro abita in India. (Ruben Salgado Escudero)
Energia geotermica, Islanda, 2016, foto finalista. Più del 90 per cento delle abitazioni islandesi è riscaldato grazie all’energia geotermica e alimentato da energia idroelettrica. Lo scioglimento dei ghiacciai sta offrendo un incredibile aumento di risorse per l’energia idroelettrica ma lo sfruttamento della natura ha delle conseguenze gravi sull’ambiente. (Larry Louie)
Houcheraghi, Iran, 2015, foto finalista. Mentre camminava sulla spiaggia di Larak, un’isola del golfo Persico, Pooyan Shadpoor si è imbattuto nella bioluminescenza del plancton e ne è rimasto affascinato. (Pooyan Shadpoor)
Beijing: the masked city, Pechino, Cina, 2015, foto finalista. Kelly Lu e Yanding Li nel parco olimpico di Pechino. “L’inquinamento sta danneggiando i nostri polmoni, e non abbiamo scelta”, afferma Li. “Due anni e mezzo fa sono stato all’estero, so riconoscere quando l’aria è buona e quando è cattiva. A noi giovani questo interessa più che agli anziani, e noi abbiamo più informazioni”. (Sean Gallagher)
Transumanza in Spagna, 2015, foto finalista. La famiglia Alarcón porta il gregge da Fátima, nella provincia di Granada, fino a Navas de San Juan, nella provincia di Jaén, in Andalusia. Il gregge è composto da 550 pecore e la distanza da percorrere è di 200 chilometri a piedi. La transumanza è un’antica tradizione e la Spagna è rimasto uno dei pochi paesi a conservare i sentieri storici, che insieme coprono 125mila chilometri. (Susana Girón)
Fattoria per l’allevamento delle perle di coltura, atollo di Manihiki, isole Cook, 2015, foto finalista. (Richard Sidey)
Piante idroponiche al Chelsea flower show, Londra, il 18 maggio 2015, foto finalista. Le piante idroponiche vengono sviluppate per essere usate nelle missioni spaziali e potrebbero essere un modo per alimentare la popolazione in futuro. (Guy Bell)
Dietro al Taj Mahal, Agra, India, 2015, foto finalista. Un uomo cerca tra la spazzatura accumulata dietro al monumento. (Mustafa Abdul Hadi)

Storie dal nostro pianeta

Dal 2007 l’Atkins Ciwem environmental photographer of the year premia i migliori fotografi, professionisti e non, che raccontano storie legate a tematiche sociali e ambientali, con il proposito di diffondere la consapevolezza su questioni come lo sviluppo sostenibile, i diritti umani e l’inquinamento del pianeta.

Il concorso è stato ideato dal Ciwem (Chartered institution of water and environmental management) un ente britannico indipendente che lavora al livello internazionale nella ricerca scientifica applicata alla gestione delle risorse idriche e in generale, alla sostenibilità. La foto dell’anno è di Sara Lindström, che nel luglio del 2015 si è trovata ad assistere a un grande incendio nella zona di Banff, nello stato canadese dell’Alberta: “Le fiamme bruciavano i terreni secchi e io ero completamente ipnotizzata, nella paura e nello stupore”, racconta la fotografa.

Tra gli altri vincitori, S.L. Shanth Kumar ha documentato come l’inquinamento industriale nel mare di Chennai stia contribuendo in maniera decisiva all’erosione delle coste. Luke Massey ha osservato la vita di una famiglia di falchi pellegrini, una specie che è tornata a volare in Illinois dagli anni ottanta. Sandra Hoyn è andata sull’isola di Lesbo, tra i resti delle traversate dei migranti, mentre Pedram Yazdani ha visitato il lago Urmia, in Iran, un bacino salato che si sta prosciugando a causa del cambiamento climatico e all’intervento umano.

Le foto dei vincitori e dei finalisti sono esposte alla Royal geographical society di Londra fino al 19 agosto 2016.

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