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La stazione ferroviaria Las Segadas di Entrepuentes. (David Ramos, Getty Images)
Abiti da lavoro abbandonati nella miniera Pozo Caldéron a Villablino. (David Ramos, Getty Images)
Pilar Mendoza, 86 anni, nella sua casa a Bustiello. Suo marito è morto in un incidente sul lavoro a 37 anni. (David Ramos, Getty Images)
La statua di santa Barbara all’entrata della miniera Pozo Ibarra, a Cinera. La miniera è stata chiusa nel 1998. (David Ramos, Getty Images)
Un ragazzo attraversa i binari della stazione Las Segadas a Entrepuentes. (David Ramos, Getty Images)
Gli uffici della miniera Pozo La Muerte, chiusa nel 2005, a Pumarabule. (David Ramos, Getty Images)
Isaac Rodriguez, 34 anni, a Caborana. Isaac lavorava nella miniera Pozo Santiago da quando aveva vent’anni. (David Ramos, Getty Images)
Edifici abbandonati a Langreo. (David Ramos, Getty Images)
Minatori in pensione giocano a Mus, in un bar di Cinera. (David Ramos, Getty Images)
Gli uffici della miniera Pozo La Muerte a Pumarabule. (David Ramos, Getty Images)
I cittadini di Mieres ricordano i minatori morti sul lavoro con un minuto di silenzio, durante la riunione per organizzare la festa di santa Barbara. (David Ramos, Getty Images)
Una donna passeggia accanto alle abitazioni dei minatori che lavoravano nella miniera Pozo Candin, chiusa nel 2012, a Langreo. (David Ramos, Getty Images)

La crisi del carbone

L’industria mineraria del carbone sta soffrendo molto, soprattutto in Spagna. Lo scorso giugno la Commissione europea ha approvato aiuti per oltre due miliardi di euro per coprire i costi della chiusura, prevista per la fine del 2018, di 26 miniere spagnole, al fine di alleviarne l’impatto sociale e ambientale.

Sono diversi i fattori che hanno contribuito alla crisi del settore. Prima di tutto, la riduzione dei contributi da parte del governo spagnolo, annunciata nel 2012, è stata significativa: da 300 a 55 milioni di euro. In più, il carbone importato a basso costo dall’Africa e dalla Russia, e la competizione con le nuove energie rinnovabili hanno fatto sì che diminuisse la domanda e hanno quindi accelerato la chiusura di numerosi siti.

Negli anni sessanta erano più di centomila i lavoratori nelle miniere di carbone, oggi sono appena tremila. La situazione è più critica in quelle regioni, come le Asturie, dove il tasso di disoccupazione è sempre più alto e l’economia si basa principalmente sui sussidi per il pensionamento. Per queste regioni, che dipendono dall’estrazione del carbone, il futuro è sempre più incerto.

Le foto sono stata scattate da David Ramos, tra il 24 e il 26 novembre 2016.

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