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Buenos Aires, dicembre 2001. (Cooperativa Sub)
L’autista di un autobus accompagna i manifestanti alla Plaza de Mayo, a Buenos Aires, per raggiungere le proteste contro la destituzione del presidente Fernando de la Rúa, dicembre 2001. (Cooperativa Sub)
Dopo l’uccisione di sei manifestanti da parte della polizia argentina a Buenos Aires, il 20 dicembre 2001. Altre 36 sono stati uccisi nel resto del paese. La polizia aveva ricevuto l’ordine di sparare sui manifestanti per difendere la Casa Rosada, gli uffici del governo. (Cooperativa Sub)
Dopo lo sgombero di una casa occupata nel quartiere di San Telmo a Buenos Aires, marzo 2002. (Cooperativa Sub)
Manifestanti piqueteros del Movimiento de Trabajadores Desocupados, bloccano una strada di Buenos Aires, febbraio 2002. (Cooperativa Sub)
Due manifestanti si nascondono durante gli scontri con la polizia vicino alla Casa Rosada, il palazzo del governo a Buenos Aires, il 20 dicembre 2001. (Cooperativa Sub)
Assemblea dei lavoratori di una fabbrica di ceramica a Neuquén, gennaio 2002. Da quell’anno la fabbrica fu gestita legalmente dagli operai che erano in totale 220. Oggi ci lavorano 450 persone. (Cooperativa Sub)
Buenos Aires, gennaio 2002. (Cooperativa Sub)
Una manifestazione a Buenos Aires, dicembre 2001. (Cooperativa Sub)
Manifestanti davanti al parlamento dopo il discorso del presidente Fernando de la Rúa in cui ha annunciato lo stato d’emergenza, il 20 dicembre 2001. (Cooperativa Sub)

Il dicembre delle rivolte argentine

Nel 2001 la politica monetaria argentina e le restrizioni imposte dal Fondo monetario internazionale (Fmi) trascinarono il paese in una profonda recessione. Migliaia di argentini scesero nelle strade per chiedere le dimissioni del presidente Fernando de la Rúa dando vita al movimento di rivolta popolare noto come cacerolazo.

Inizialmente le proteste, a Buenos Aires e nelle altre grandi città, erano piuttosto pacifiche, ma divennero presto violente. I manifestanti danneggiarono decine di palazzi, tra cui sedi di banche e di esercizi commerciali. Ci furono anche numerosi scontri con la polizia. Quando De la Rúa dichiarò lo stato d’emergenza, le proteste si aggravarono dando inizio alla crisi politica. Il 21 dicembre 2001 cadde il governo e il presidente fu costretto ad abbandonare la Casa Rosada in elicottero.

In occasione del quindicesimo anniversario delle rivolte, Sub, una cooperativa di fotografi argentini, ha pubblicato il libro Diciembre, una raccolta di immagini scattate alle proteste del 2001 e 2002.

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