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Migranti e rifugiati subsahariani nel centro di detenzione di Zawiya, giungo 2016. (Narciso Contreras, Fondazione Carmignac)
Una migrante subsahariana sulla riva di Tagiura, dopo il suo arresto avvenuto nel mar Mediterraneo da parte delle guardie costiere libiche, maggio 2016. (Narciso Contreras, Fondazione Carmignac)
Simboli del gruppo Stato islamico all’interno un furgone colpito dai proiettili ad Abu Grein, maggio 2016. (Narciso Contreras, Fondazione Carmignac)
Donne in fila per essere trasferite in un altro centro di detenzione, Sorman, giugno 2016. (Narciso Contreras, Fondazione Carmignac)
Miliziani della tribù tebu pregano nel deserto ad Al Toum, marzo 2016. (Narciso Contreras, Fondazione Carmignac)
Migranti nel centro di detenzione di Gasr Garabulli, marzo 2016. (Narciso Contreras, Fondazione Carmignac)
Il relitto di un gommone che è stato bruciato, nel mar Mediterraneo, al largo delle coste libiche, giugno 2016. (Narciso Contreras, Fondazione Carmignac)

Il vincitore del premio Carmignac di fotogiornalismo

Il fotografo messicano Narciso Contreras è il vincitore del Prix Carmignac di fotogiornalismo del 2017. Giunto alla sua settima edizione, il premio sostiene ogni anno un reportage fotografico sulle violazioni dei diritti umani e della libertà d’espressione nel mondo.

Contreras ha vinto con un lavoro, realizzato nel 2016, sul traffico di esser umani nei centri di detenzione ai confini con la Libia. Queste strutture, controllate in molti casi dalle milizie, sono diventate “prigioni improvvisate” in cui donne e minori vivono in condizioni disumane e sono spesso vittime di abusi e violenze.

La Libia è uno dei principali punti di snodo per i migranti che dall’Africa vogliono raggiungere l’Europa attraversando il mar Mediterraneo. A settembre 2016 erano almeno 250mila i migranti bloccati nel paese, la maggior parte dei quali rinchiusi nei centri di detenzione.

Le immagini di Contreras saranno esposte al palazzo Reale di Milano nella mostra A human marketplace aperta dal 22 aprile al 13 maggio 2017.

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