Classici e nuovi sguardi a Savignano
Il titolo della 26ª edizione del Sifest è Ad confluentes. Quest’anno una sezione del festival di fotografia che si svolge a Savignano sul Rubicone dal 1992 è dedicata ai reportage realizzati per la Farm security administration, un progetto in cui vari fotografi hanno raccontato la povertà nelle zone rurali degli Stati Uniti negli anni trenta. Tra i fotografi in mostra ci sono Dorothea Lange, Ben Shahn, Arthur Rothstein e Gordon Parks.
Il viaggio è al centro del lavoro di Marco Pesaresi sulla Transiberiana, la ferrovia che attraversa la Russia. Mentre Davide Monteleone è tornato in Cecenia, a dieci anni dalla fine della seconda guerra cecena, per raccontare una realtà sociale e culturale stratificata, in cui si assiste a una rimozione progressiva dell’identità collettiva.
Mentre Mario Cresci presenta la mostra In viaggio con Lauro Messori, che segue l’esplorazione e il ritrovamento dei provini a contatto del geologo dell’Agip Lauro Messori realizzati in Iran tra il 1958 e il 1960.
Lo sguardo femminile è invece al centro della collezione di Donata Pizzi, cominciata nel 2005 e composta da opere realizzate da circa cinquanta fotografe italiane di generazioni diverse, tra cui Letizia Battaglia, Simona Ghizzoni, Isabella Balena, Lisetta Carmi e Moira Ricci.
I vincitori del premio Marco Pesaresi per la fotografia contemporanea 2016, Martin Errichiello e Filippo Menichetti, presentano il loro progetto In quarta persona, una ricerca multimediale sulle trasformazioni antropologiche, geopolitiche e ambientali della Calabria, attraverso cinquant’anni di storia.
Le mostre del festival dureranno fino al 24 settembre.