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Un edificio abusivo sul lungomare di Reggio Calabria, 2014. Secondo l’Istat sono circa 17mila le strutture costruite abusivamente tra il 2001 e il 2011. (Marco Valle)
Un edificio abusivo abbandonato, costruito sulla costa di Bagheria, in provincia di Palermo, 2014. Secondo il rapporto Ecomafia 2018, ogni cento strutture costruite in Sicilia 56 sono abusive. (Marco Valle)
I resti del pontile industriale dell’ex Sir a Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro, 2017. Questo tratto di costa lungo circa cinque chilometri era il luogo in cui gli abitanti dei paesi collinari di San Pietro a Maida e Curinga si trasferivano per passare l’estate al mare. Negli anni sessanta l’area venne privatizzata per far spazio a un’industria di resine che rimase attiva per soli due anni. Oggi questo tratto di costa è abbandonato e la balneazione è interdetta. (Marco Valle)
Mondragone, in provincia di Caserta, 2014. Un uomo pesca tra i rifiuti alla foce del fiume Savone, uno dei più inquinati per la mancanza di depurazione degli scarichi fognari. (Marco Valle)
Giugliano, Napoli, ottobre 2014. Un bambino rom vicino a una discarica illegale in fiamme. (Massimo Berruti)
Marigliano, Napoli, febbraio 2015. Una protesta contro il governo, incapace di risolvere l’emergenza sanitaria e ambientale in Campania. (Massimo Berruti)
Giugliano, Napoli, settembre 2015. Veicoli confiscati alla criminalità organizzata che sono stati incendiati. (Massimo Berruti)
Giugliano, Italy. October 2014. A girl is playing in a Roma camp next to a toxic waste site. (Massimo Berruti)

Uno sguardo sull’Italia

Il 5 ottobre è cominciato il Festival della fotografia etica di Lodi, giunto quest’anno alla decima edizione cercando sempre di mantenere lo stesso obiettivo, “creare un circuito virtuoso in grado di permettere alla fotografia di arrivare al pubblico e porre delle domande alle coscienze”, come affermano gli organizzatori.

Quest’anno la sezione Spazio tematico è dedicata all’Italia. In Mare nostrum, il fotografo Marco Valle riflette sullo stato delle coste italiane e sulla relazione tra un ambiente naturale messo alla prova dall’opera dell’essere umano. Un altro dei lavori esposti è Epidemic di Massimo Berruti, che racconta la situazione in Campania, nella Terra dei fuochi, dove la popolazione subisce ogni giorno le conseguenze di un’emergenza sanitaria e ambientale. Gli altri lavori esposti in questo spazio sono di Letizia Battaglia, Diana Bagnoli, Michele Borzoni e Rocco Rorandelli del collettivo TerraProject. Durante il festival saranno in mostra anche i vincitori del World report award, Gabriele Cecconi per il premio Voglino, Monika Bulaj sulla sopravvivenza delle minoranze religiose e la sezione Uno sguardo sul mondo, con due mostre realizzate in collaborazione con l’Agence France-Presse e i reportage di Nick Hannes e Marco Zorzanello. Il festival resterà aperto fino al 27 ottobre.

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