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Lo zoo di Berlino, 2019. (Tommaso Bonaventura)
Erik Zimmer, Berlino, 2019. I suoi genitori spesero parte del denaro di benvenuto comprando dei biglietti per lo zoo di Berlino Ovest. (Tommaso Bonaventura)
L’opera Die Mauer di Yadegar Asisi, Berlino, 2019. Asisi immagina la vita a Berlino negli anni ottanta da entrambi i lati del muro. (Tommaso Bonaventura)
Gerard Dessauer, che nel 1989 era viceambasciatore della Repubblica Democratica Tedesca in Portogallo. (Tommaso Bonaventura)
La bandiera della Germania Est, che Gerard Dessauer comprò negli anni sessanta. (Tommaso Bonaventura)
Marzahn, Berlino, 2019. (Tommaso Bonaventura)
Caselle postali nel quartiere di Marzahn. Marzahn, nella periferia di Berlino Est, voleva essere l’immagine del futuro progressista che aspettava i cittadini della Repubblica Democratica Tedesca. (Tommaso Bonaventura)
Jana Gross, 56 anni, sul fiume dove per la prima volta ha passato il confine, a Oberbaumbrücke. Il padre è nato in Mali, l’ha conosciuto solo nel 1990, nel suo primo viaggio a Bamako. (Tommaso Bonaventura)
La reception dell’albergo Ostel, Berlino, 2019. (Tommaso Bonaventura)
Gisela Lippman, 74 anni, Berlino, 2019. Per vent’anni ha lavorato al parlamento della Repubblica Democratica Tedesca. (Tommaso Bonaventura)

I cento marchi della memoria

Per i trent’anni dalla caduta del muro di Berlino il fotografo Tommaso Bonaventura e la curatrice Elisa Del Prete hanno realizzato il progetto 100 marchi - Berlino 2019.

I cento marchi del titolo si riferiscono al Begrüssungsgeld, la somma di benvenuto che dal 1970 al dicembre 1989 veniva data ai cittadini della Repubblica Democratica Tedesca (indicata in tedesco con la sigla Ddr) che arrivavano nella Germania Ovest.

Tra il 2018 e il 2019, Bonaventura ha intervistato alcuni di loro, di generazioni differenti, per capire come avevano speso quei soldi. “È stato come un viaggio nella memoria di queste persone, che hanno vissuto un cambiamento radicale, da un punto di vista lavorativo, sociale, economico e politico”, spiega Bonaventura. “Il 9 novembre 1989 non cadde soltanto il muro di Berlino ma cambiò un intero paese. La Ddr fu rimossa dall’immaginario e dalla memoria. Quasi 17 milioni di persone si trovarono improvvisamente immerse in un nuovo stile di vita”.

Il lavoro di Bonaventura è esposto negli spazi di Camera a Torino fino al 6 gennaio 2020; alle Gallerie della Fondazione Museo storico del Trentino a Trento dal 9 novembre 2019 al 26 gennaio 2020, e a San Vito al Tagliamento nella chiesa di San Lorenzo dal 18 gennaio 2020 al 22 marzo 2020.

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