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Non finito, strada statale 106, Caulonia, Reggio Calabria. (Adelaide Di Nunzio)
Giovanni Impastato, fratello di Peppino Impastato, a Cinisi, Palermo. È il presidente della Casa memoria Felicia e Peppino Impastato. (Adelaide Di Nunzio)
La piscina della villa del boss Michele Zaza, bene confiscato, Posillipo, Napoli. (Adelaide Di Nunzio)
Villette abusive a Monasterace, Reggio Calabria. (Adelaide Di Nunzio)
Claudio La Camera, ex direttore del Museo della ‘ndrangheta, a Croce Valanidi, Reggio Calabria. (Adelaide Di Nunzio)
Palazzi non finiti, Reggio Calabria. (Adelaide Di Nunzio)
Donna nigeriana, Castel Volturno, Napoli. (Adelaide Di Nunzio)
Scala a chiocciola in marmo nella villa del boss Badalamenti, Cinisi, Palermo. (Adelaide Di Nunzio)
Una trans in un quartiere alla periferia di Napoli. (Adelaide Di Nunzio)
Reggio Calabria. (Adelaide Di Nunzio)

Architettura criminale

Architetture criminali è un progetto fotografico che mostra come la criminalità influenzi non solo la vita delle persone ma anche il paesaggio in cui vivono.

La fotografa napoletana Adelaide Di Nunzio ha dedicato gli ultimi dieci anni a raccontare quattro regioni italiane - Campania, Calabria, Puglia e Sicilia - dove le azioni criminali, come la corruzione e l’abusivismo, hanno portato all’abbandono e alla confisca di edifici pubblici e privati.

“Non identifico il concetto di criminalità solo con la mafia, ma anche con l’incompiuto e l’abuso: è criminale tutto ciò che crea degrado e non adopera la cura del paesaggio e delle persone” afferma Di Nunzio, che durante questo lungo percorso ha collaborato con associazioni, attivisti e volontari impegnati nella rinascita delle strutture confiscate. Nel suo ritratto oscuro e drammatico del sud Italia la fotografa ha messo in relazione queste architetture degradate e abbandonate con i volti e le vite di chi è stato colpito duramente dalla criminalità.

Nel 2016 il progetto ha preso la forma di un libro che ora è possibile sostenere con un crowfunding.

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