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Treviso, 7.35. Marco Cercenà, 37 anni, funzionario regionale in stazione. (Matteo de Mayda per Internazionale)
9.21, Dino, 49 anni, è proprietario di un distributore di benzina sulla laguna. (Matteo de Mayda per Internazionale)
9.44, Fondamenta San Felice. (Matteo De Mayda per Internazionale)
10.33. Erika Fiorin, 31 anni, lavora nella Cooperativa sociale laguna fiorita onlus. (Matteo de Mayda per Internazionale)
10.38, sala prove e studio di registrazione, Fondamenta dell’abbazia. (Matteo De Mayda per Internazionale)
10.56. Hamed, 38 anni, è un cittadino afgano rifugiato in Italia. Ha aperto il ristorante Orient experience, in cui lavorano giovani arrivati dal Medio Oriente e dall’Africa. (Matteo de Mayda per Internazionale)
11.28, Campo del ghetto nuovo. (Matteo De Mayda per Internazionale)
12.32, Canal Grande. (Matteo de Mayda per Internazionale)
12:37, stazione di Venezia Santa Lucia. (Matteo de Mayda per Internazionale)
13.12, Campo San Barnaba. (Matteo de Mayda per Internazionale)

La mattina a Venezia

Per la copertina del numero 1358 di Internazionale, 24 ore in Italia, l’8 maggio quaranta giornalisti, scrittrici e fotografi hanno incontrato decine di persone, dal Friuli-Venezia Giulia alla Sicilia, per raccontare paure, difficoltà e speranze nella prima settimana della fase due, dopo la fine dell’isolamento.

Il fotografo Matteo de Mayda è andato a Venezia e ha seguito la città dalle 8 alle 13.
“Da più di due mesi non prendevo un treno. Di solito il regionale Treviso–Venezia delle 7.30 è pieno di pendolari, mentre quel giorno c’erano intere carrozze vuote”, racconta De Mayda.

Arrivato alla laguna si è trovato davanti a un paesaggio quasi deserto: “Non avevo mai visto Venezia in questo modo. Alla stazione non c’era la folla di turisti con le valigie. Il cielo era limpido e le poche persone in giro credo fossero per lo più veneziani. Mi è sembrata un’isola incontaminata”.

Nel suo percorso si è lasciato incuriosire dai passanti, dalle persone in fila alle edicole o al mercato, dai commercianti che cominciano a riaprire le loro attività: “Un oste mi ha detto che anche se non ci guadagna niente a riaprire il locale lo farà per gli abitanti del Sestiere. E poi, con la tipica ironia veneziana, mi ha chiesto se potevo farlo più magro con Photoshop”.

L’articolo di copertina si può leggere anche sul sito, con foto, video e audio.

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L’alba a Palermo. Le foto di Roselena Ramistella.

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