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La parata del martedì grasso, New Orleans, Louisiana, 6 febbraio 2016. (George Georgiou)
La parata per i Charro days, Brownsville, Texas, 27 febbraio 2016. (George Georgiou)
La parata del Pride, Dallas, Texas, 2016. (George Georgiou)
La parata per il 4 luglio, Ripley, West Virginia, 2016. (George Georgiou)
La Mermaid parade a Coney Island, New York, 18 giugno 2016. (George Georgiou)
La parata per il giorno del ringraziamento, New York, 24 novembre 2016. (George Georgiou)
La parata per il Martin Luther King day, Los Angeles, California, 18 gennaio 2016. (George Georgiou)
La Pigasus parade, Lebanon, Kentucky, 24 settembre 2016. (George Georgiou)
La Rodeo parade, Tucson, Arizona, 2016. (George Georgiou)

Uniti per strada 

La prima parata che George Georgiou ha fotografato negli Stati Uniti è stata quella dedicata a Martin Luther King. Era il gennaio del 2016 e si trovava a Long Beach, in California. Le strade vuote si erano popolate di persone, suoni e vita; in poco tempo si era ritrovato a osservare l’intera comunità del luogo. Dopo quell’episodio il fotografo londinese di origine greco cipriota ha dato inizio a un progetto che raccontasse gli Stati Uniti attraverso le sue parate, Americans parade.

A stimolare la curiosità di Georgiou è stata l’idea di realizzare un ritratto eterogeneo del paese, per documentarne la complessità demografica, razziale ed economica soffermandosi su momenti speciali in cui si forma spontaneamente un gruppo di sconosciuti, dalle identità molteplici e che nonostante le differenze resta insieme. La sua indagine si estende su quattordici stati, in un anno cruciale per la vita politica statunitense e che si conclude a fine novembre con la parata di Brockton, in Massachusetts, poco dopo l’elezione di Donald Trump a presidente.

Nel 2019 Americans parade è diventato un libro (BB editions) e sarà in mostra allo Spazio Labò di Bologna dal 28 ottobre al 12 dicembre.

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