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Tadmor, Palmira, Siria, 2011. (Alfred Seiland)
Il canale di Corinto, Grecia, 2014. (Alfred Seiland)
Porto romano e museo di storia, Marsiglia, Francia, 2018. (Alfred Seiland)
Il canopo di villa Adriana, Tivoli, Italia, 2009. (Alfred Seiland)
Al Capitolium, Brescia, Italia, 2019. (Alfred Seiland)
Il tempio di Apollo a Side, Turchia, 2011. (Alfred Seiland)
Una fortificazione romana a Cannabiaca, Zeiselmauer, Austria, 2017. (Alfred Seiland)
Rotatoria, Brescia, Italia, 2019. (Alfred Seiland)
Al museo di Santa Giulia, Brescia, Italia, 2020. (Alfred Seiland)
L’acquedotto di Cartagine, Tunisia 2013. (Alfred Seiland)

Sulle tracce dell’impero

Per celebrare il ritorno in città della Vittoria alata, una statua di bronzo di epoca romana, la quarta edizione del Brescia photo festival è dedicata ai patrimoni culturali, archeologici e storici, visti e reinterpretati da grandi fotografi.

Uno di questi è Alfred Seiland, fotografo paesaggista austriaco che al festival presenta Imperivm romanvm, la sua prima retrospettiva italiana con 136 immagini realizzate dal 2005 al 2020. La mostra ripercorre il lungo viaggio di Seiland nei territori dove si estendeva il dominio dell’impero romano, dalla Siria alla Scozia. Ispirato dalle scenografie di Cinecittà sull’antica Roma, il fotografo segue le tracce delle rovine e, con uno stile che alterna l’iperrealismo al minimalismo, evidenzia il loro rapporto con gli spazi urbani moderni e votati al turismo di massa.

Tra gli altri artisti presenti al festival ci sono Elio Ciol, Donata Pizzi, Bruno Cattani, oltre a due progetti collettivi su Brescia e sulla Vittoria alata a cui hanno preso parte Gianni Berengo Gardin, Silvia Camporesi, Ferdinando Scianna e Maurizio Galimberti tra gli altri. L’iniziativa è curata da Renato Corsini e promossa dal comune di Brescia, dalla Fondazione Brescia Musei e il MaCof - Centro della fotografia italiana. Il festival sarà aperto fino al 17 ottobre.

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