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Albania, 1942-1963. (Pjetër Rraboshta, Museo nazionale di fotografia Marubi)
Albania, 1942-1963. (Pjetër Rraboshta, Museo nazionale di fotografia Marubi)
Albania, 1942-1963. (Pjetër Rraboshta, Museo nazionale di fotografia Marubi)
Albania, 1942-1963. (Pjetër Rraboshta, Museo nazionale di fotografia Marubi)
Albania, 1942-1963. (Pjetër Rraboshta, Museo nazionale di fotografia Marubi)
Albania, 1942-1963. (Pjetër Rraboshta, Museo nazionale di fotografia Marubi)
Albania, 1942-1963. (Pjetër Rraboshta, Museo nazionale di fotografia Marubi)
Albania, 1942-1963. (Pjetër Rraboshta, Museo nazionale di fotografia Marubi)
Albania, 1942-1963. (Pjetër Rraboshta, Museo nazionale di fotografia Marubi)
Albania, 1942-1963. (Pjetër Rraboshta, Museo nazionale di fotografia Marubi)

Lo studio fotografico Rraboshta

Pjetër Rraboshta è nato a Scutari, in Albania, nel 1917. Suo padre faceva l’artigiano in una fabbrica di abiti tradizionali. Rraboshta si avvicinò alla fotografia lavorando nello studio di Kel Marubi, dove lavorò fino a quando non aprì la sua attività tra il 1942 e il 1943. Lo studio si chiamava Foto Rraboshta e si trovava nella strada principale della città.

Rraboshta ha ritratto soprattutto la classe media e quelle più povere della società.” Il suo dono è stato quello di mostrare la realtà così com’è. I suoi soggetti trasmettono l’essenza di uno stile di vita autentico e al tempo stesso difficile”, scrive Zef Paci, curatore della mostra esposta al Museo nazionale di fotografia Marubi di Scutari. “Nelle sue foto non ritroviamo il senso di ottimismo sbandierato dal regime dell’epoca. La felicità che vediamo è l’eterna felicità che esiste fianco a fianco con la tristezza”.

Nelle sue foto niente è messo in scena, sono momenti di vita quotidiana colti per le strade, nei cortili delle case, in chiesa, durante i matrimoni, in spiaggia o sulla neve.” Le storie su cui si è concentrato sono quelle minori, che vengono dal basso. Non è lontano dai suoi soggetti, si sente parte di loro”.

Nel 1970 Rraboshta ha ceduto allo stato il suo archivio fotografico composto da 16.196 immagini in pellicola. È morto a Scutari nel 1987.

La mostra durerà fino al 10 ottobre 2021.

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